sabato 27 giugno 2009
Il Papa alla delegazione di Costantinopoli: contribuiamo in tutti i modi per ristabilire la piena unità. Spero possiate superare le incomprensioni
L’impegno deciso e convinto della Chiesa Cattolica per l’unità dei cristiani è stato ribadito questa mattina da Benedetto XVI durante il suo incontro con una delegazione del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, giunta in Vaticano in occasione della Solennità dei Santi Pietro e Paolo. Festa che coinciderà con la chiusura dell’Anno Paolino. Una presenza ormai tradizionale, quella della delegazione del Patriarcato di Costantinopoli per la Solennità dei Santi Pietro e Paolo, “segno – ha spiegato il Papa – di fraternità ecclesiale”, a evidenziare l’impegno comune delle due Chiese sorelle “nella ricerca della piena comunione”. "La Chiesa Cattolica – ha ribadito ancora una volta Benedetto XVI – intende contribuire in tutti i modi che le saranno possibili al ristabilimento della piena unità” secondo la volontà di Cristo e l’insegnamento di San Paolo che "ci ricorda che siamo stati chiamati ‘a una sola speranza’”. In questa prospettiva il Papa guarda “con fiducia al positivo proseguimento dei lavori della Commissione internazionale mista per il dialogo teologico tra ortodossi e cattolici”. “Il prossimo incontro si svolgerà ad ottobre a Cipro e affronterà – ha sottolineato il Papa – “un tema cruciale per le relazioni tra Oriente ed Occidente, ovvero il ‘ruolo del vescovo di Roma nella comunione della Chiesa nel corso del primo millennio’. Lo studio di questo aspetto – ha aggiunto - è davvero indispensabile per poter approfondire globalmente tale questione nel quadro attuale della ricerca della piena comunione”. Quindi il Pontefice ha espresso l’auspicio “che le incomprensioni e le tensioni verificatesi tra i delegati ortodossi in occasione delle ultime sessioni plenarie di questa commissione siano superate nell’amore fraterno, in modo che il dialogo sia più pienamente rappresentativo dell’ortodossia”. Infine il Papa ha rivolto, attraverso la delegazione ortodossa, il suo “saluto caloroso e fraterno nel Signore” al Patriarca Ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I.