sabato 27 giugno 2009

Revoca della scomunica ai lefebvriani. Il superiore tedesco della Fraternità: la Santa Sede considera di erigere per noi una prelatura personale

La Santa Sede sta considerando di erigere una ''Prelatura personale'' in stile Opus Dei per riaccogliere nel seno della Chiesa Cattolica la Fraternità Sacerdotale San Pio X. A dirlo, in un'intervista all'agenzia cattolica tedesca Kna, è il superiore della Fraternità in Germania, padre Franz Schmidberger, proprio nel giorno in cui i lefebvriani hanno ordinato tre nuovi preti nel seminario di Zaizkofen, nella diocesi di Ratisbona, sfidando l'opposizione del vescovo locale, mons. Gerhard Ludwig Mueller, e della stessa Santa Sede, che in un comunicato aveva avvertito che le ordinazioni erano ''illegittime''. Nessuna ''provocazione'', però, secondo padre Schmidberger, da parte dei lefebvriani nei confronti di Roma. Le ordinazioni rispondono alla ''legge suprema della Chiesa'' che è ''la salvezza delle anime'': ''I fedeli - spiega - hanno un diritto alla celebrazione della forma tradizionale della Messa. Il punto è ordinare preti che desiderano rendere disponibile il Vangelo. Le ordinazioni non intendono essere un affronto ad alcuno. Sono fatte in realtà per aiutare il Papa e i vescovi. Ma è come trattare con pazienti che non vedono quello che la medicina fa per la loro salute''. Nell'ampio colloquio con l'agenzia tedesca, padre Schmidberger ribadiscono tutte le affermazioni più controverse del suo gruppo. A due anni dall'emanazione del Motu Proprio "Summorum Pontificum" che ha liberalizzato l'uso dell'antico messale latino, mons. Schmidbergeri dà ragione a Papa Ratzinger: "Vecchio e nuovo rito possano continuare a coesistere a lungo termine". Sui colloqui dottrinali tra i lefebvriani e Roma, il superiore tedesco è convinto che debbano avvenire in forma ''scritta'': ''Abbiamo scelto i nostri rappresentanti e Roma anche ha scelto i suoi. Le discussioni riguarderanno: che cosa è ambiguo nel Concilio? Che cosa contraddice la dottrina tradizionale della Chiesa?''. ''Lo spirito del Concilio - conclude - è stato descritto come un cattivo spirito, persino da Papa Benedetto XVI. Ci sono affermazioni ambigue nei documenti, e molte altre che non collimano con la dottrina tradizionale''.

Asca