martedì 27 ottobre 2009

Anno Sacerdotale. Lettera del card. Bagnasco: il sacerdote deve essere il primo a farsi 'conquistare' da Cristo, ad essere 'posseduto' da Lui

Il sacerdote non è nè ''un funzionario a ore'' nè un ''conquistatore' di anime'': lo scrive il presidente della CEI, card. Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova, nella sua ultima lettera pastorale, intitolata ''Io sono il Buon Pastore'' e scritta in occasione dell'Anno Sacerdotale indetto da Papa Benedetto XVI. ''Il pastore non è un funzionario a ore - scrive il porporato - ma un uomo segnato dal fuoco dello Spirito'' è ''un uomo libero''. ''Per lui - prosegue - non è questione di essere un 'conquistatore' di anime: prima di tutto deve lui essere 'conquistato' da Cristo. Non deve 'possedere' gli altri, ma essere lui 'posseduto' da Dio''. Il card. Bagnasco mette anche in evidenza che il sacerdote, ''prima che essere servitore della carità, è ministro dei sacramenti, strumenti della vita divina''. In questo modo, il presidente della CEI torna su un punto che ha gia' sottolineato piu' volte negli ultimi mesi: ''Oggi, - scrive - a volte si vorrebbe che la Chiesa si concentrasse sul terreno della carita', dove s'incontrano facili consensi, piuttosto che in quello assai più contrastato della bioetica. Ancora una volta viene posto l'antico dilemma tra lo smalto dell'amore tradotto in opere e l'opacità che deriverebbe dall'affermazione di certi principi dottrinali''. Ma Cristo, spiega il cardinale, ''ha insegnato che la verità e l'amore non si oppongono ma sono fatti per operare insieme nel cuore dei singoli e della società''. Nella lettera, l'arcivescovo di Genova invita anche i sacerdoti ad avere ''la cura della propria salute'': ''Senza fissazioni particolari - ricorda - è giusto per quanto possibile prevenire i malanni con gli strumenti che oggi sono a disposizione di tutti, e curarli con metodo''. ''E' necessario - prosegue - non essere trascurati nella vita fisica: dall'abitazione decorosa all'alimentazione sana e regolare, dalla pulizia e dall'ordine del nostro abbigliamento - secondo le norme della Chiesa - al giusto tempo di riposo per staccare dalle incombenze ordinarie e vivere, da soli o se possibile con i Confratelli, momenti di svago e di ristoro''.

Asca