“Rendo grazie a Dio per le benedizioni che ha concesso alla Chiesa Apostolica Armena attraverso il ministero di Vostra Santità”. Comincia così il messaggio che Papa Benedetto XVI ha inviato oggi a sua Santità Karekin II, per il decimo anniversario della sua elezione e intronizzazione come Patriarca supremo e Catholicos di tutti gli Armeni avvenuta il 27 ottobre 1999. “Conosco – scrive il Papa – il vostro impegno personale per il dialogo, la cooperazione e l’amicizia tra la Chiesa apostolica armena e la Chiesa cattolica, chiaramente espressa in diversi incontri che hanno avuto luogo di recente tra Sua Santità e il Successore di Pietro. Prego che le buone relazioni che sono si sono stabilite tra noi possano continuare a crescere negli anni a venire”. Risale al 9 maggio dello scorso anno, la data dell’incontro in Vaticano tra Sua Santità Karekin II e Papa Benedetto XVI (foto). In quei giorni il Catholicos armeno aveva avuto occasione anche di prendere la parola in Piazza San Pietro prima che cominciasse l’Udienza generale del mercoledì. E sempre in quei giorni, a Roma la Pontificia Università Salesiana gli ha conferito il titolo di dottore honoris causa in teologia pastorale giovanile “per la solerzia con cui ha promosso la formazione cristiana del popolo di Dio”. “Il recupero della libertà per la Chiesa in Armenia, verso la fine del secolo scorso – scrive oggi il Papa nel suo messaggio - ha portato gioia ai cristiani in tutto il mondo. Il compito immane di ricostruire la comunità ecclesiale ricadde sulle spalle di Vostra Santità”. Il Papa ripercorre quanto “è stato raggiunto, in così breve tempo” e commenta: “è davvero notevole”: dalle iniziative per l'educazione cristiana dei giovani, alla formazione del clero, la creazione di nuove parrocchie, nonché “la promozione dei valori cristiani nella vita sociale e culturale della nazione”. Il messaggio si conclude con una preghiera per la piena comunione tra le due Chiese perché “possiamo essere sempre più strettamente uniti in un vincolo sacro della fede cristiana, della speranza e dell'amore”.