sabato 17 ottobre 2009

Sondaggio del blog 'Messainlatino.it' sugli italiani e la liturgia tradizionale. Risultati eccezionali: la maggior parte dei cattolici a favore

La Messa in rito tridentino di San Pio V non dispiace ai cattolici italiani. E' quanto emerge da un sondaggio commissionato alla Doxa dal blog Messainlatino.it. Il rilevamento Doxa ha riguardato il livello di conoscenza del Motu Proprio "Summorum Pontificum" di Papa Benedetto XVI del 7 luglio 2007 e l'ipotesi di adesione alla Messa 'straordinaria'. I risultati mostrano che il 58% dei cattolici italiani ha sentito parlare dell'introduzione della liturgia tradizionale da parte di Papa Benedetto XVI, con quote più elevate nel Nord Ovest (63%) e più basse nel Nord Est (52%); la notorietà della liturgia tradizionale raggiunge il 64% fra quanti si recano più spesso a Messa. Il 71% dei cattolici considera normale che nella propria parrocchia possano essere celebrate entrambe le forme liturgiche, la ordinaria e la straordinaria, con livelli di maggiore accettazione tra gli anziani (76% per quanti hanno più di 54 anni), e senza diversità di quota (71%) fra quanti vanno più spesso a Messa. Se nella propria parrocchia venisse celebrata la Messa straordinaria, senza sostituirsi alla Messa ordinaria, il 21% dei cattolici dichiara che ci andrebbe tutte le settimane, il 12% ogni mese. Fra quanti frequentano di più, il 63% ci andrebbe almeno ogni mese (40% ogni settimana e 23% ogni mese). Non si ravvisano diversità di opinioni e intenzioni a livello di area geografica; rispetto invece alle fasce di età, si osserva una maggiore accettazione da parte degli adulti di età più avanzata, ma una decisamente minore adesione da parte delle giovani ragazze (da 15 a 34 anni) e da parte delle donne adulte (da 35 a 54 anni). Il sondaggio, diffuso mentre a Roma è in corso un convegno sul Motu Proprio che ha liberalizato il messale pre-conciliare, è stato svolto attraverso 1.001 interviste telefoniche CATI (Computer Assisted Telephone Interview) a campione rappresentativo della popolazione italiana di 15 anni ed oltre, dal 24 al 27 settembre 2009. La rappresentatività del campione è stata definita sulla base delle variabili area geografica, ampiezza centri, sesso, età, istruzione, condizione occupazionale.

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