mercoledì 24 marzo 2010

Il Papa: tra scienza e fede c'è amicizia, gli uomini di scienza possono percorrere con lo studio della natura un autentico percorso di santità

''Sant'Alberto Magno ci ricorda che tra scienza e fede c'è amicizia, e che gli uomini di scienza possono percorrere, attraverso la loro vocazione allo studio della natura, un autentico e affascinante percorso di santità''. Lo ha detto Papa Benedetto XVI, nella catechesi dell'Udienza generale in Piazza San Pietro, dedicata a uno dei più grandi autori della teologia scolastica, nonchè maestro di San Tommaso d'Aquino, proclamato dottore della Chiesa nel 1931. Parlando ai circa 11mila pellegrini, il Pontefice ha evidenziato come la cultura di Alberto Magno ha ''qualcosa di prodigioso'' e che ''i suoi interessi enciclopedici lo portarono a occuparsi non solamente di filosofia e di teologia, come altri contemporanei, ma anche di ogni altra disciplina allora conosciuta, dalla fisica alla chimica, dall'astronomia alla mineralogia, dalla botanica alla zoologia''. Sant'Alberto, ha aggiunto, ''ha ancora molto da insegnare a noi'', soprattutto perchè con la sua vita ''mostra che tra fede e scienza non vi è opposizione, nonostante alcuni episodi di incomprensione che si sono registrati nella storia'' e che ''un uomo di fede e di preghiera'' può ''coltivare serenamente lo studio delle scienze naturali e progredire nella conoscenza del micro e del macrocosmo, scoprendo le leggi proprie della materia, poichè tutto questo concorre ad alimentare la sete e l'amore di Dio. La Bibbia ci parla della creazione come del primo linguaggio attraverso il quale Dio – che è somma intelligenza, che è Logos – ci rivela qualcosa di sé". ''I fenomeni della natura - ha proseguito Benedetto XVI -, dotati di grandezza e bellezza, sono come le opere di un artista, attraverso le quali, per analogia, noi possiamo conoscere l'Autore del creato''. Grazie a Sant’Alberto, ha detto il Papa, le verità della fede cristiana hanno incontrato la razionalità di Aristotele, la sua lucidità e chiarezza nell’analizzare la struttura della realtà e il valore e il fine delle azioni umane: "E sta qui uno dei grandi meriti di Sant’Alberto. Con rigore scientifico studiò le opere di Aristotele, convinto che tutto ciò che è realmente razionale è compatibile con la fede rivelata nelle Sacre Scritture". Sant’Alberto, ha aggiunto Benedetto XVI, ha contribuito in pratica alla formazione di filosofia e teologia come due saperi distinti, che convergono nell’unità della verità e che in dialogo tra loro “cooperano armoniosamente alla scoperta dell’autentica vocazione dell’uomo assetato di verità”. E come il religioso domenicano, in tanti, nelle loro ricerche, hanno guardato a scienza e fede: "Quanti scienziati, infatti, sulla scia di Sant’Alberto Magno, hanno portato avanti le loro ricerche ispirati da stupore e gratitudine di fronte al mondo che, ai loro occhi di studiosi e di credenti, appariva e appare come l’opera buona di un Creatore sapiente e amorevole!" Tra i grandi sulla scia di Alberto Magno il Papa ha citato l’astrofisico Enrico Medi, del quale è aperta la causa di beatificazione. Ma del religioso domenicano il Pontefice ha pure descritto la “straordinaria attività di scrittore”, la consulenza offerta ai Papi, la capacità di esprimere alti concetti in modo semplice e comprensibile nella predicazione - tanto che chi lo ascoltava veniva conquistato dalla sua parola - e ancora il suo ministero di vescovo alla guida della diocesi di Ratisbona - dove ha saputo portare pace e concordia - e inoltre il suo impegno “per favorire l’unione tra la Chiesa latina e quella greca, dopo la separazione del grande scisma d’Oriente del 1054”. E non è da dimenticare l’amicizia di Sant’Alberto con Tommaso d’Aquino: del noto teologo Alberto è stato maestro, chiarendone il pensiero quando obiezioni e condanne ingiustificate lo hanno oscurato. Pure del dialogo con Dio c’è da riflettere guardando alla vita di Alberto Magno, soprattutto quello della gioventù, che lo ha aiutato a comprendere la sua vocazione: "Spesso, negli anni della giovinezza, Dio ci parla e ci indica il progetto della nostra vita. Come per Alberto, anche per tutti noi la preghiera personale nutrita dalla Parola del Signore, la frequentazione dei Sacramenti e la guida spirituale di uomini illuminati sono i mezzi per scoprire e seguire la voce di Dio".

Asca, Radio Vaticana

L’UDIENZA GENERALE - il testo integrale della catechesi e dei saluti del Papa