La Santa Sede ''appoggia'' la diocesi di Ratisbona ''nella propria disponibilità ad analizzare la dolorosa questione'' degli abusi sessuali ''con decisione e in modo aperto, ai sensi delle direttive della Conferenza Episcopale Tedesca''. E' quanto si legge in un articolo pubblicato oggi da L'Osservatore Romano, dedicato ai casi di pedofilia recentemente riemersi nella diocesi tedesca, e collegati al coro della Cattedrale, i Domspatzen, diretto per trent'anni dal fratello di Papa Benedetto XVI, mons. Georg Ratzinger. Il quotidiano vaticano riporta integralmente il comunicato in cui il vescovo della città tedesca, mons. Gerhard Ludwig Mueller, afferma che i ''due casi di abuso sessuale'' nella diocesi di Ratisbona ''riportati alla memoria'' in questi giorni ''erano pubblicamente noti già all'epoca e sono da considerarsi chiusi in senso giuridico'' e ''non coincidono con il periodo dell'incarico del Maestro Prof. Georg Ratzinger (1964-1994)''. Il presule chiarisce che il famoso coro dei Regensburger Domspatzen si compone di tre sezioni: ''Il Liceo (Gymnasium), gestito da un Direttore laico; il Convitto (Internat), gestito da un Sacerdote, assistito da educatori e pedagoghi; il Coro (Chor), diretto dal Maestro della Cappella del Duomo (Domkapellmeister)''. C'è poi la ''scuola elementare in Etterzhausen, ora in Pielenhofen, è un'istituzione indipendente dai Domspatzen; c'è una collaborazione solo su alcuni punti specifici nel campo dell'educazione musicale (perciò viene anche denominata Vorschule, cioè scuola preliminare dei Domspatzen)''. ''Negli ultimi giorni - spiega il vescovo -, due casi di abuso sessuale sono stati di nuovo riportati alla memoria'': il primo è un ''un fatto accaduto nell'anno 1958, commesso da parte del Vice-Direttore della scuola preliminare. Appena conosciuto il delitto, costui fu rimosso dall'incarico e fu anche condannato penalmente''. Il secondo, invece, riguarda ''una persona che lavorò nel 1958 per sette mesi presso i Domspatzen. Dopo 12 anni, fu condannata per un caso di abuso sessuale. Attualmente, si sta esaminando se ciò riguardi pure fatti accaduti durante quel periodo di sette mesi presso i Domspatzen''. ''Ambedue i casi erano pubblicamente noti già all'epoca e sono da considerarsi chiusi in senso giuridico. Non coincidono con il periodo dell'incarico del Maestro Prof. Georg Ratzinger (1964-1994)'' conclude mons. Mueller, precisando che ''è al vescovo di Ratisbona che spetta, in senso canonico, la competenza per le istituzioni della diocesi di Ratisbona''. ''La Santa Sede appoggia la Diocesi nella propria disponibilità ad analizzare la dolorosa questione con decisione e in modo aperto, ai sensi delle direttive della Conferenza Episcopale Tedesca''. ''L'obiettivo principale del chiarimento da parte della Chiesa - prosegue il breve commento - è di rendere giustizia alle eventuali vittime. Essa, inoltre, è grata per questo impegno di chiarezza all'interno della Chiesa e auspica che altrettanta chiarezza venga fatta anche all'interno di altre istituzioni, pubbliche e private, se veramente sta a cuore di tutti il bene dell'infanzia''.
Asca