mercoledì 14 aprile 2010

Il vero contenuto della lettera del card. Ratzinger del 1985. Chi è contro il Papa, dentro e fuori la Chiesa, e perché. Benedetto difeso su internet

Bisogna essere realisti. Come ha fatto a venir fuori la lettera del 1985 in cui, secondo l'agenzia Associeted Press che l'ha fatta tradurre dal latino, l'allora card. Ratzinger non faceva rimuovere un sacerdote pedofilo? E' chiaro che non può essere venuta fuori solo dalla ricerca approfondita del giornalista. C'è qualcuno all'interno del Vaticano, della Chiesa, che parla e tira fuori documenti. E questo è dimostrato anche dal fatto che, essendo quella lettera tradotta dal latino, il giornalista ignora i termini usati nella lettera. In quella lettera, infatti, il vescovo locale scrive alla Congregazione della Dottrina della Fede a Roma, dicendo che il sacerdote in questione, accusato di pedofilia, e in quel momento sotto processo canonico, chiede la dispensa dal celibato. Che è ben altra cosa rispetto alla traduzione fatta. Ma spieghiamo meglio. Quando un sacerdote viene spretato, non viene anche dispensato dal celibato. Questo è chiaro. Perchè quando a un prete viene tolto il sacerdozio, la Chiesa non permette che gli venga tolta la dispensa al celibato. Perchè in caso contrario quel sacerdote, oltre ad aver commesso atti di pedofilia, potrebbe anche risposarsi o costruirsi una famiglia. E invece molti sacerdoti, come nel caso della lettera del 1985, chiedono la dispensa dal celibato. Ed è proprio questo che il vescovo della diocesi scrive alla Congregazione della dottrina della Fede e all'allora card. Ratzinger. Porta la richiesta del sacerdote accusato di pedofilia di essere anche dispensato dal celibato. Joseph Ratzinger è a questa domanda che risponde "No". Il Papa non dice no alla rimozione del sacerdote pedofilo. Ma dice "no" alla dispensa del celibato per il sacerdote accusato di pedofilia. Perchè sarebbe un "regalo, un favore" della Chiesa al prete pedofilo. Il Papa dice no alla dispensa dal celibato. E nella lettera non risponde sulla riduzione allo stato laicale del sacerdote pedofilo. Questo perche, allora, non era compito della Congregazione della Dottrina della Fede spretare i sacerdoti accusati di qualche crimine, ma la decisione veniva presa al livello locale. E questo è un fatto fondamentale che non si è mai chiarito. La lettera non dimostra dunque che Joseph Ratiznger abbia tergiversato o abbia preso tempo. Ma che quando il vescovo gli ha chiesto un parere sulla possibilità che il sacerdote potesse tornare o meno al celibato. A questo il card. Ratzinger ha risposto di no. Ma chi sta fornendo documenti ai media e ai giornalisti? C'è sicuramente chi, all'interno della Chiesa, vuole "fare fuori" il Papa. C'è una parte anti-ratzingeriana all'interno del Vaticano, questo ormai è chiaro. C'è qualcuno che ha fornito documenti all'Associated Press, e qualcuno che ha fornito documenti al New York Times. Questi sono i due documenti scottanti forniti. Ci sono alcune "talpe" interne e che ora stanno parlando. Non un vero e proprio complotto. Ma una corrente di poche persone. Marco Tosatti, vaticanista de La Stampa, fece uscire pochi giorni prima del conclave, una notizia non confermata ma molto interessante sulla situazione caotica nella Chiesa dal punto di vista sessuale, relazionale. E quel dossier che stava circolando in Vaticano pare fosse stato fatto proprio dal card. Ratzinger. Possiamo, in sintesi, elencare tre ipotesi:
1) Persone che non stanno gradendo la pulizia del Papa all'interno della Chiesa. Pulizia "sessuale" che Ratzinger fa da sempre. Sin da quando lui era Cardinale fu spesso ostacolato su questa pulizia, ma da quanto è diventato Papa lo sta facendo con forza e molte situazioni si stanno sbloccando
2) L'operazione del Papa di riconciliazione dopo il Concilio Vaticano II. Dopo il Concilio, come è noto, c'è stata una spaccatura all'interno della Chiesa. Da una parte i lefebvriani, che non erano d'accordo con le aperture apportate dal Concilio e sono rimasti i "tradizionalisti" della dottrina. Dall'altra parte i progressisti, che hanno "approfittato" della aperture del Concilio e hanno un po' stravolto la liturgia, i sacramenti, disinvolture varie, i contraccettivi, ecc. Papa Ratzinger sta cercando da tempo di ricucire questo strappo, facendo capire come il Concilio ha portato delle novità nella Chiesa pur rimanendo nella tradizione. Ma questa operazione non piace a molti dei progressisti, perchè viene vista come una restaurazione da parte del Papa.
3) Ma senza dubbio c'è un'altra ragione. Al mondo laicista non sta piacendo un Papa che punta tutto sulla formazione. Dall'esterno è difficile captarlo. Ma il Papa sta riniettando il tutto il reticolo della Chiesa universale, tutti i principi della fede. Nelle Udienze del mercoledì si nota come sono delle specie di lezioni di catechismo. Atteggiamento basato sulla dottrina della Chiesa dà fastidio a qualcuno. Perché è una visione di Chiesa più ampia, che si "impiccia" del mondo.
Insomma, una situazione complessa. Assistiamo forse a una crisi della dottrina cristiana? Ad un momento di laicità e progressiva perdita di autorità e di carisma del Santo Padre? Nei confronti del Papa mai era stata usata una terminologia tanto violenta. Oggi, ma è solo un esempio, Libero pubblica la scritta "Fottetevi" sulla casa Natale di Ratzinger. Che cosa succede? Davvero la Chiesa perde credibilità e davero c'è una crisi della fede? La verità è che quello che sta accadendo è molto ampliato a livello mediatico. Chi era un avversario del Pontefice lo è e lo rimane e viene fomentato dal clamore mediatico, ma ci sono alcuni fatti lampanti che i giornali non riportano. Prima della settimana Santa, il Papa ha fatto un incontro con i giovani. Be, c'erano 70mila persone in piazza. Ed eravamo nel pieno attacco "pedofilo" nei sui confronti. Le Udienze delle ultime settimane sono state stracolme di persone da tutto il mondo. Non solo. Ogni volta che il Papa scrive qualcosa, diventa best seller in un paio di giorni. L'Enciclica "Caritas in veritate" è ancora in cima alle classifiche di vendita. Quando Benedetto XVI scritte il libro su Gesù, vendette milioni di copie in pochissimi giorni. Sono dei segnali forti. Che ancora poco vogliono dire rispetto alla mobilitazione su internet. Una quantità infinita di blog, giornalisti stessi, persone che si stano dando da fare. Non si era mai vista una controinformazione di questo tipo. Non esisteva sotto Giovanni Paolo II, anche perchè internet non era così sviluppato, e ora è un vero boom. I media tradizionali sono ormai delle elite e comunque influenzano con toni duri. Ma dall'altra parte assistiamo a una cristianità molto più radicata di prima. I cristiani di qualche anno fa amavano e volevano bene a Giovanni Paolo II. Oggi i cristiani sanno che cosa è il Concilio Vaticano II, conoscono il rapporto con gli ebrei. Conoscono la Chiesa nel vero senso della parola. E se proprio dobbiamo dirla tutta, se si parla con i giornalisti vaticanisti, si capisce bene come loro sorridano dei titoli sparati sui giornali nell'ultimo periodo. E loro sui blog spiegano come stanno davvero le cose. I grandi media stanno perdendo un po' di credibilità, la loro funzione, perché si perdono dentro cose strillate e su di giri. Nei caratteri cubitali dei titoli è difficile che si noti una realtà che c'è sotto. C'è una comunità cristiana che è molto più consapevole di prima. E mai la Chiesa è andata in difesa del Papa come in questo modo. Si cerca l'impeachment in tutti i modi. Si sta cercando di creare lo scandalo per fare in modo che il Papa di dimetta. Ma non succederà. Un Pontefice non si dimette per accuse così inconsistenti.


Benedetta Sangirardi, Affaritaliani.it