venerdì 4 giugno 2010

Celebrazione ecumenica. Il Papa: l'unità dei discepoli di Cristo dono da implorare dal Padre per rafforzare la testimonianza del Vangelo nel mondo

Dopo la cerimonia di benvenuto, il Papa si è trasferito nella chiesa di Agia Kiriaki Chrysopolitissa in Paphos per la celebrazione ecumenica. Accolto dal parroco della Comunità latina, padre Elias, il Papa è entrato nell’edificio sacro dove erano riuniti alcuni sacerdoti e alcune religiose claustrali e si è raccolto in preghiera davanti all’Iconostasi, quindi ha raggiunto il sito archeologico all’esterno. La chiesa è un luogo di culto ortodosso che l’arcivescovo ha aperto anche a cattolici e anglicani, segno concreto di amicizia tra le Chiese e che si affaccia su un suggestivo e ampio sito archeologico con i resti di una basilica paleocristiana del IV secolo. E’ qui che si trova il ricordo del passaggio di San Paolo. Una delle colonne infatti è segnata come il luogo dove, secondo la tradizione, l’Apostolo in missione a Cipro fu legato. Striscioni e e grida di benvenuto, monaci e metropoliti sorridenti intorno a Benedetto XVI e all’arcivescovo ortodosso Chrysostomos II.
“L’unità di tutti i discepoli di Cristo è un dono da implorare dal Padre, nella speranza che esso rafforzi la testimonianza del Vangelo nel mondo d’oggi”. Il cammino verso l’unità assume un senso particolare su quest’isola che, ha ricordato il Papa, “fu la prima tappa dei viaggi missionari dell’Apostolo Paolo”. “Proprio vicino a questo luogo aggiunge - predicarono alla presenza del proconsole romano Sergio Paolo. Fu quindi da questo posto che il messaggio del Vangelo cominciò a diffondersi in tutto l’impero e la Chiesa, fondata sulla predicazione apostolica, fu capace di piantare radici in tutto il mondo allora conosciuto”.
“La Chiesa a Cipro – ha detto Benedetto XVI - può giustamente andare fiera del proprio collegamento diretto con la predicazione di Paolo, Barnaba e Marco e della comunione nella fede apostolica, che la lega a tutte quelle Chiese che custodiscono la stessa regola della fede. Nel prendere la parola, il Papa ha ricordato come fu da Cipro che “il messaggio del Vangelo cominciò a diffondersi in tutto l’impero e la Chiesa”. La comunione reale “reale benché imperfetta” tra le Chiese “ci sospinge a superare – ha detto il Papa – le nostre divisioni e a lottare per ripristinare quella piena unione visibile che è voluta dal Signore per tutti i suoi seguaci”. “La comunione ecclesiale nella fede apostolica – ha aggiunto - è sia un dono, sia un appello alla missione”. “Come Paolo e Barnaba, ogni cristiano, mediante il battesimo, è ‘riservato’ perché porti testimonianza profetica al Signore risorto ed al suo vangelo di riconciliazione, di misericordia e di pace”. Dall’Isola di Cipro, il pensiero del Papa è quindi volato a Edimburgo, in Scozia, dove proprio in questi giorni delegati di tutte le Chiese stanno celebrando i 100 anni della Conferenza missionaria che ha dato inizio al movimento ecumenico. “Giusto cento anni orsono, alla Conferenza Missionaria di Edimburgo – ha detto -, l’acuta consapevolezza che le divisioni fra cristiani erano un ostacolo alla diffusione del Vangelo diede origine al movimento ecumenico moderno”. Ed ha aggiunto: “Oggi dobbiamo essere grati al Signore, il quale, mediante il suo Spirito, ci ha condotto – specie negli ultimi decenni – a riscoprire la ricca eredità apostolica condivisa da Oriente e da Occidente, e, mediante un dialogo paziente e sincero, a trovare le vie per riavvicinarci l’un l’altro, superando le controversie del passato e guardando ad un futuro migliore”.
“La Chiesa in Cipro - ha proseguito il Papa -, che si dimostra essere come un ponte fra l’Oriente e l’Occidente, ha contribuito molto a questo processo di riconciliazione”. Un contributo verrà dall’Assemblea Speciale per il Medio Oriente del Sinodo dei vescovi, che “rifletterà sul ruolo vitale dei cristiani nella regione, li incoraggerà nella loro testimonianza al Vangelo e li aiuterà a promuovere maggior dialogo e cooperazione fra cristiani in tutta la regione”. Vi prenderanno parte anche delegati fraterni di altre Chiese e comunità cristiane dell’area, “quale segno del comune impegno al servizio della parola di Dio e della nostra apertura alla potenza della sua Grazia che riconcilia”. Il discorso si è concluso con una certezza e un’invocazione: “La via che conduce all’obiettivo della piena comunione non sarà certamente priva di difficoltà, ma la Chiesa Cattolica e la Chiesa Ortodossa di Cipro sono impegnate a progredire sul cammino del dialogo e della cooperazione fraterna. Possa lo Spirito Santo illuminare le nostre menti e irrobustire la nostra determinazione, così che insieme possiamo recare il messaggio della salvezza agli uomini e alle donne del nostro tempo, i quali sono assetati di quella verità che porta libertà autentica e salvezza, la verità il cui nome è Gesù Cristo!”.
Uscendo dalla antica chiesa della "Santissima Signora Ricoperta d'Oro" di Paphos per raggiungere l'auto che lo attendeva per portarlo a Nicosia, il Papa ha costeggiato una transenna dietro la quale erano assiepati i fedeli del Patriarcato Latino. In due punti diversi del percorso, alcuni bambini hanno scavalcato la protezione, tollerati dagli uomini della sicurezza, e sono riusciti ad avvicinarsi. Benedetto XVI se li è così trovati davanti e con gioia ha potuto salutarli, concludendo questa sua prima giornata di viaggio.

Radio Vaticana, SIR, AsiaNews, Agi