Il card. Ivan Dias, prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, ha inviato un suo messaggio a mons. Julius Jia Zhiguo, vescovo legittimo non ufficiale (clandestino) della diocesi di Zhengding, nella provincia dell'Hebei della Cina continentale, per esprimere la gioia di Benedetto XVI per la sua liberazione, avvenuta il 7 luglio. Il vescovo è stato liberato dopo 15 mesi di detenzione. Questo è stato il suo 13° arresto dal 2004. Nei periodi di detenzione, ha spiegato l'agenzia AsiaNews, "viene segregato in una stanza e sottoposto a sessioni politiche personali, in cui si cerca di convincerlo a sottoscrivere l'appartenenza all'Associazione Patriottica, l'organizzazione del Partito comunista che vuole edificare una chiesa nazionale senza legami con la Santa Sede". Nella sua lettera al presule, il card. Dias confessa: "Ho ricevuto con grande piacere la notizia che Vostra Eccellenza è ritornata in Sede. La notizia mi rallegra molto. Il Santo Padre invia la sua particolare Benedizione Apostolica a Lei e a tutti i suoi fedeli". Secondo fonti di AsiaNews, l'ultimo arresto del presule "voleva colpire al cuore i tentativi del Vaticano nel voler riconciliare Chiesa ufficiale e sotterranea dell'Hebei, la regione a massima concentrazione di cattolici". Mons. Jia si è infatti riconciliato con mons. Jang Taoran, vescovo di Shijiazhuang (Hebei), la diocesi ufficiale. I due presuli si sono incontrati spesso e hanno cominciato a costruire un piano pastorale comune, ma quando l'AP l'ha scoperto li ha costretti a non incontrarsi più e li ha messi sotto custodia della polizia 24 ore su 24. Secondo alcuni fedeli locali, la polizia avrebbe detto a mons. Jia Zhiguo che l'unità fra i due vescovi "è cattiva perché è voluta da una potenza straniera come il Vaticano. Se unità ci deve essere, deve avvenire attraverso il governo e l'AP".Intanto è stato nominato vescovo di Taizhou mons. Antonio Xu Jiwei e la sua nomina è stata approvata dalla Chiesa e dalle autorità cinesi. E' un'altra prova di disgelo nei rapporti Vaticano-Cina dopo la liberazione di mons. Zhiguo. Secondo la sala stampa vaticana, l'ordinazione di mons. Xu è stata concelebrata da 4 vescovi, "tutti in comunione con la Santa Sede" e "riconosciuti dal governo cinese". Dal 1960 al 1985 monsignor Xu "a causa delle vicende politiche è stato condannato a cinque anni di prigione e poi a lunghi anni di lavori forzati", spiega la nota vaticana.
Zenit, Ansa, Apcom