"Siamo stati fatti per ricevere amore e di fatto ne abbiamo", ha detto il Papa nel suo saluto. "Ogni giorno dovremmo ringraziare Dio per l’amore che abbiamo già ricevuto, per l’amore che ci ha resi ciò che siamo, l’amore che ci ha mostrato cosa è davvero importante nella vita". "Siamo stati fatti anche per donare amore, per fare dell'amore l'ispirazione di ogni nostra attività, la realtà più solida della nostra vita. A volte ciò sembra tanto naturale, specialmente quando sentiamo l'euforia dell'amore, quando i nostri cuori sono ricolmi di generosità, di idealismo, del desiderio di aiutare gli altri, di costruire un mondo migliore. Ma allo stesso tempo ci rendiamo conto che amare è difficile: i nostri cuori possono facilmente essere induriti dall'egoismo, dall'invidia e dall'orgoglio. La Beata Madre Teresa di Calcutta, la grande Missionaria della Carità, ci ricordava che dare amore, amore puro e generoso, è il frutto di una decisione quotidiana".
"Ogni giorno - ha detto ancora il Papa - dobbiamo scegliere di amare e ciò richiede un aiuto, l'aiuto che proviene da Cristo, dalla preghiera, dalla saggezza che si trova nella sua parola e dalla grazia che egli effonde su di noi nei sacramenti della sua Chiesa". “Vi chiedo – è stata l’esortazione del Papa ai giovani – di guardare dentro il vostro cuore ogni giorno, per trovare la sorgente di ogni amore autentico”. Gesù, li ha incoraggiati, “è sempre là, aspettando tranquillamente che possiamo raccoglierci con lui ed ascoltare la sua voce”. “La vera preghiera richiede disciplina: richiede di trovare dei momenti di silenzio ogni giorno. Spesso ciò significa attendere che il Signore parli”. Anche fra le occupazioni e lo stress quotidiano, ha concluso, “abbiamo bisogno di dare spazio al silenzio, perché è nel silenzio che troviamo Dio” e che “scopriamo chi siamo veramente. E con ciò, scopriamo la vocazione particolare che Dio ci ha dato per l’edificazione della sua Chiesa e la redenzione del nostro mondo”.
Apcom, Radio Vaticana
SALUTO AI GIOVANI SUL SAGRATO DELLA CATTEDRALE DI WESTMINSTER - il testo integrale del saluto del Papa