La Chiesa, ha continuato il Papa, “è costituita per essere, in mezzo agli uomini, segno e strumento dell’unico e universale progetto salvifico di Dio” ed è questa la prospettiva con la quale occorre guardare al Medio Oriente: “Guardare quella parte del mondo nella prospettiva di Dio significa riconoscere in essa la ‘culla’ di un disegno universale di salvezza nell’amore, un mistero di comunione che si attua nella libertà e perciò chiede agli uomini una risposta”. Il Santo Padre ha poi ricordato il tema del Sinodo dei vescovi, dedicato alla comunione e alla testimonianza: “Senza comunione non può esserci testimonianza: la grande testimonianza è proprio la vita di comunione...Questa comunione è la vita stessa di Dio che si comunica nello Spirito Santo, mediante Gesù Cristo. È dunque un dono, non qualcosa che dobbiamo anzitutto costruire noi con le nostre forze. Ed è proprio per questo che interpella la nostra libertà e attende la nostra risposta: la comunione ci chiede sempre conversione, come dono che va sempre meglio accolto e realizzato”. “Il Sinodo dei vescovi è un momento privilegiato”, ha continuato Benedetto XVI, in cui rinnovare “la grazia della Pentecoste” affinché “la Buona Novella sia annunciata con franchezza e possa essere accolta da tutti”. Essenziale, allora, comprendere lo scopo dell’Assise sinodale: “Lo scopo di questa Assise sinodale è prevalentemente pastorale. Pur non potendo ignorare la delicata e a volte drammatica situazione sociale e politica di alcuni Paesi, i Pastori delle Chiese in Medio Oriente desiderano concentrarsi sugli aspetti propri della loro missione".
"Questa occasione è poi propizia per proseguire costruttivamente il dialogo con gli ebrei, ai quali ci lega in modo indissolubile la lunga storia dell’Alleanza, come pure con i musulmani”. Auspicando che, “a livello personale, familiare e sociale”, “i fedeli sentano la gioia di vivere in Terra Santa”, ravvivando “la coscienza di essere pietre vive della Chiesa in Medio Oriente”, nonostante le difficoltà, il Papa ha lanciato un forte appello: “Quello di vivere dignitosamente nella propria patria è anzitutto un diritto umano fondamentale: perciò occorre favorire condizioni di pace e di giustizia, indispensabili per uno sviluppo armonioso di tutti gli abitanti della regione. Tutti dunque sono chiamati a dare il proprio contributo: la comunità internazionale, sostenendo un cammino affidabile, leale e costruttivo verso la pace; le religioni maggiormente presenti nella regione, nel promuovere i valori spirituali e culturali che uniscono gli uomini ed escludono ogni espressione di violenza. I cristiani continueranno a dare il loro contributo non soltanto con le opere di promozione sociale, quali gli istituti di educazione e di sanità, ma soprattutto con lo spirito delle Beatitudini evangeliche, che anima la pratica del perdono e della riconciliazione”.Infine, Benedetto XVI affida i lavori sinodali ai Santi della “terra benedetta” del Medio Oriente e alla protezione di Maria, invocando, ancora una volta, la pace.
Radio Vaticana
CAPPELLA PAPALE PER L’APERTURA DELL’ASSEMBLEA SPECIALE PER IL MEDIO ORIENTE DEL SINODO DEI VESCOVI - il testo integrale dell'omelia del Papa