In particolare in Medio Oriente la Chiesa è "chiamata ad essere segno e strumento di unità e di riconciliazione". Lo ha detto Papa Benedetto XVI prima della recita dell'Angelus, ieri, al termine della Messa d'apertura del Sinodo dei vescovi per il Medio Oriente. "In quei Paesi, purtroppo segnati da profonde divisioni e lacerati da annosi conflitti, la Chiesa è chiamata ad essere segno e strumento di unità e di riconciliazione sul modello della prima comunità di Gerusalemme, nella quale 'la moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuor solo e un'anima sola'". "Questo compito è arduo, - ha sottolineato il Papa - dal momento che i cristiani del Medio Oriente si trovano spesso a sopportare condizioni di vita difficili, sia a livello personale che familiare e di comunità. Ma ciò non deve scoraggiare: è proprio in quel contesto che risuona ancora più necessario e urgente il perenne messaggio di Cristo: 'Convertitevi e credete nel Vangelo'. Nella mia recente visita a Cipro ho consegnato lo Strumento di Lavoro di questa Assemblea sinodale; ora che essa è iniziata, invito tutti a pregare invocando da Dio un'abbondante effusione dei doni dello Spirito Santo". Il Papa ha poi ricordato che “il mese di ottobre è detto il mese del Rosario. Si tratta, per così dire, di un’«intonazione spirituale» data dalla memoria liturgica della Beata Vergine Maria del Rosario, che si celebra il giorno 7”. Una pratica, ha aggiunto poi, “che a Lei è specialmente cara perché ci conduce direttamente a Gesù, contemplato nei suoi misteri di salvezza: gioiosi, luminosi, dolorosi e gloriosi”. “Il Rosario – ha continuato il Pontefice – è preghiera biblica, tutta intessuta di Sacra Scrittura. E’ preghiera del cuore, in cui la ripetizione dell’“Ave Maria” orienta il pensiero e l’affetto verso Cristo, e quindi si fa supplica fiduciosa alla Madre sua e nostra”. “E’ preghiera che aiuta a meditare la Parola di Dio e ad assimilare la Comunione eucaristica, sul modello di Maria che custodiva nel suo cuore tutto ciò che Gesù faceva e diceva, e la sua stessa presenza”. “Cari amici, sappiamo quanto la Vergine Maria sia amata e venerata dai nostri fratelli e sorelle del Medio Oriente – ha sottolineato – . Tutti guardano a Lei quale Madre premurosa, vicina ad ogni sofferenza, e quale Stella di speranza”. “Alla sua intercessione quindi – è stato l'invito del Papa – affidiamo l’Assemblea sinodale che oggi si apre, affinché i cristiani di quella regione si rafforzino nella comunione e diano a tutti testimonianza del Vangelo dell’amore e della pace”. Infine il Santo Padre ha voluto complimentarsi con tutti coloro che si sono impegnati nei giorni scorsi nella "Missione ai Giovani 2010", l’avventura di “evangelizzazione di strada” dei giovani missionari della Capitale, organizzata dal Servizio diocesano per la Pastorale giovanile. “Quest’anno – ha ricordato – essa ha raggiunto i quartieri di Tor Bella Monaca e Torre Angela, con molte iniziative di animazione spirituale, incontri nelle parrocchie, nelle scuole e nell’università, visite agli ammalati. Al centro di tutto, l’adorazione eucaristica, cioè la presenza di Gesù Cristo vivo”. “Esprimo il mio apprezzamento ai giovani missionari, ai seminaristi e a quanti si sono impegnati in questa esperienza. Grazie, avete fatto molto bene! Il Signore faccia fruttificare i semi di Vangelo che avete sparso con fede e con amore!”, ha poi concluso.