venerdì 12 novembre 2010

'Luce del mondo'. Il Papa: una comunità di persone che vive nella fede, il compito non è creare un prodotto o avere successo nelle vendite

''Non siamo un centro di produzione, non siamo un'impresa finalizzata al profitto, siamo Chiesa'': Benedetto XVI non usa giri di parole nel suo nuovo libro-intervista intitolato ''Luce del mondo. Il Papa, la Chiesa e i segni dei tempi'', che sarà presentato il 23 novembre, in contemporanea in tutto il mondo, e che il settimanale Panorama anticipa sul numero in edicola da oggi. Il riferimento è agli scandali finanziari che hanno travolto il Vaticano, ma non solo. Il Papa non si è sottratto ad alcuno degli interrogativi posti dal giornalista bavarese Peter Seewald (nella foto con Benedetto XVI). Oltre 90 domande che fanno già tremare la Curia Romana, 284 pagine nell'edizione italiana: nessuno infatti ha letto le bozze del libro (in tedesco) tranne Joseph Ratzinger, che le ha riviste attentamente, la sua collaboratrice personale, Ingrid Stampa, che ha supervisionato anche la traduzione italiana, e un cardinale di fiducia del Papa, probabilmente il prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, William Joseph Levada, che ha riletto il testo per una verifica dal punto di vista teologico e dottrinale. Benedetto XVI non ha fatto leggere il manoscritto nemmeno al segretario di Stato, Tarcisio Bertone. Perciò c'è molta attesa. Il Papa parla di pedofilia, Islam, preti sposati, divorzio, contraccezione, riforme della Chiesa, liturgia, rapporti con gli ortodossi, autorità del Pontefice. E si sofferma anche sulla figura del suo predecessore, Giovanni Paolo II. Le risposte non sono mai scontate, come quando, riporta Panorama, elenca i veri obiettivi della Chiesa: ''Siamo una comunità di persone che vive nella fede. Il compito non è creare un prodotto o avere successo nelle vendite''.

Asca