“Ricordate sempre – ha proseguito Benedetto XVI – che il vostro canto è un servizio”. Un servizio a Dio, anzitutto, ai propri compagni di fede, perché questo tipo di canto rafforza nel cuore e nella mente la preghiera a Cristi. Ed è, ha chiarito il Papa, “un servizio a tutta la Chiesa, che offre un anticipo della liturgia celeste che è l’obiettivo di tutto il culto vero, quando i cori di angeli e santi si uniscono in una canzone senza fine di amore e di lode”. Quindi, in lingua italiana, ha soggiunto: “Cari giovani amici, ringrazio voi e coloro che vi istruiscono nel canto sacro, per il prezioso servizio che svolgete nella Liturgia. Vi incoraggio tutti a perseverare e vi invito a sentirvi sempre partecipi della vita delle comunità cristiane a cui appartenete. Custodite la gioia che la venuta di Gesù porta con sé e scoprite sempre più quanto Egli vi voglia bene”. Stati Uniti, Svezia, Irlanda, Lettonia, Sud Corea, Ucraina, nazioni di lingua spagnola e portoghese. Il mondo del canto sacro giovanile si è schierato di fronte al Papa, che ha ripartito in più lingue indicazioni, benedizioni e sostegno. In particolare, ha osservato salutando i Pueri Cantores di lingua tedesca: “Il Vangelo della Notte Santa racconta delle Lodi degli angeli, che i Pastori hanno sentito nei campi di Betlemme. Da sempre i cristiani hanno compreso queste parole come un canto e ne hanno preso spunto a loro volta per rendere onore a Dio attraverso la musica. Anche voi, con il vostro canto, partecipate a questo compito, perché Dio sia magnificato e gli uomini abbiano grande gioia”.
Radio Vaticana
Ai partecipanti al Congresso internazionale promosso dalla Federazione Internazionale dei Pueri Cantores - il testo integrale del discorso del Papa