giovedì 30 dicembre 2010

Prof. Condemi: la normativa approvata dal Papa dà al Vaticano un ordinamento avanzato e dà inizio al percorso per l'inserimento nella 'White List'

La normativa approvata oggi da Benedetto XVI appare tanto "ampia ed articolata" che si può ritenere "consenta sicuramente alla Città del Vaticano di avere un apparato normativo di livello pari a quello che è presente in altri ordinamenti avanzati, molto avanzati e quindi di poter iniziare il percorso per l'inserimento nella cosiddetta 'White List'". Lo afferma ai microfoni della Radio Vaticana il giurista Marcello Condemi, professore associato di Diritto dell'Economia nell'Universita' G. Marconi di Roma, già esperto in materia di riciclaggio presso la Banca d'Italia e componente della delegazione italiana al 'Gafi'. Per il prof. Condemi, le nuove norme sono dunque in grado di "consentire alla Città del Vaticano di poter colloquiare ed intrattenere rapporti con altri organismi esistenti presso altre giurisdizioni, adempiendo agli obblighi soltanto di adeguata verifica e agli obblighi semplificati di adeguata verifica e non invece ad obblighi rafforzati di adeguata verifica, come sta invece accadendo adesso non facendo parte e non essendo inserita la Città del Vaticano nell'elenco dei Paesi equivalenti", quelli cioè che, come stabilisce un decreto del ministro dell'Economia e delle Finanze del 2008, "rispondano a requisiti o la cui legislazione risponda a requisiti in materia di contrasto al finanziamento del terrorismo, previsti e disciplinati dalla legislazione europea e dai principi dettati dalla Comunità internazionale"."A questo punto - sottolinea Condemi - si è nelle condizioni di poter iniziare il percorso per essere inseriti nella lista e, quindi, percorrere questa ulteriore tappa verso l'inserimento nell'elenco dei Paesi appunto equivalenti, essendo in possesso di un apparato normativo ed ordinamentale che collochi la Città del Vaticano e la Santa Sede tra i Paesi in possesso appunto di una legislazione avanzata. Ora - chiarisce il giurista - il passo successivo è quello di iniziare (come si sta già facendo con il 'Gafi') ad intrattenersi con gli Organismi internazionali che si occupano di contrasto e riciclaggio del finanziamento del terrorismo e continuare lungo questa strada al fine anche di partecipare a pieno titolo in queste Organizzazioni internazionale, al fine di partecipare anche - possibilmente - ai lavori cosi' da potersi coordinare con questi Organismi per affinare la propria legislazione e quindi al fine di percorrere quel tratto di strada che manca ancora per l'ingresso nella cosiddetta 'White List'. Passo questo - conclude - che sulla base della legislazione esistente dovrebbe essere abbastanza agevole".

Agi