mercoledì 22 dicembre 2010

Prossima la nomina di un salesiano cinese segretario di Propaganda Fide, una svolta importante nell'affrontare la situazione del Paese

Salvo sorprese dell’ultima ora, la notizia dovrebbe essere ufficializzata nei prossimi giorni: Benedetto XVI avrebbe deciso di nominare un prelato cinese come numero due della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, il dicastero vaticano che si occupa delle terre di missione e che ha competenza sulla Chiesa in Cina. La notizia dell’arrivo di un “vescovo cinese”, senza alcun riferimento al suo nome, è stata riportata ieri da La Stampa e dal Corriere della Sera. Non si tratterebbe però, in realtà, di un vescovo, né tantomeno di un vescovo appartenente alla cosiddetta “Chiesa clandestina”, denominazione peraltro superata dopo la lettera di Benedetto XVI ai cattolici cinesi, ma bensì di un sacerdote salesiano, che Joseph Ratzinger conosce bene di persona e stima, in quanto è membro della Commissione teologica internazionale. Il nome potrebbe essere quello di don Savio Hon Tai-Fai, che insegna teologia sistematica al Seminario teologico di Hong Kong. La designazione di Hon Tai-Fai non sarebbe comunque da leggere come una “risposta” vaticana alle ultime decisioni del governo di Pechino, vale a dire la consacrazione illecita del nuovo vescovo a Chendge, e la gestione dell’Assemblea dei rappresentanti cattolici cinesi, alla quale molti vescovi sono stati costretti a partecipare. Sembra infatti che la nomina del teologo di Hong Kong sia stata presa in considerazione e vagliata ben prima degli ultimi avvenimenti e dunque non è da mettere direttamente in relazione con l’ultima crisi. E’ innegabile però che l’arrivo del prelato cinese con il titolo di arcivescovo a Propaganda Fide, se confermata ,rappresenterebbe una svolta importante nel modo di affrontare le questioni cinesi: Hon Tai-Fai conosce bene la realtà del suo Paese e ha contatti diretti con la Chiesa cinese. Anche se è salesiano e abita a Hong Kong, come il card. Joseph Zen Zekiun, fautore di un atteggiamento più fermo nei confronti del governo di Pechino, Hon Tai-Fai è un accademico che più di una volta ha manifestato la sua indipendenza e la sua autonomia da Zen. Se la nomina sarà confermata e annunciata a giorni, si rafforzerà la linea voluta da Benedetto XVI portata avanti dalla Segreteria di Stato, emersa anche dai recenti comunicati, dai quali emerge la volontà di proseguire il dialogo e di non chiudere le porte alla trattativa, ma senza fare sconti alle autorità cinesi l’involuzione dell’ultimo periodo e per il tentativo messo in atto per cercare di controllare la Chiesa Cattolica.

Andrea Tornielli, Sacri Palazzi