Benedetto XVI accetta le dimissioni del vescovo di Maribor, la diocesi slovena coinvolta in una serie di scandali finanziari
Papa Benedetto XVI ha accettato oggi la rinuncia, in conformità al canone 401 § 2 del Codice di Diritto Canonico, di mons. Franc Kramberger al governo pastorale dell'arcidiocesi di Maribor, in Slovenia, coinvolta in una serie di scandali finanziari. Gli succede mons. Marjan Turnsek, finora vescovo coadiutore della medesima arcidiocesi. L'arcidiocesi slovena è sull'orlo del crac finanziario dopo una serie di operazioni poco chiare messe in luce recentemente dal settimanale L'Espresso. I debiti di una serie di società legate alla Chiesa di Maribor ammonterebbero a oltre 800 milioni di euro, anche se una recente dichiarazione dell'arcidiocesi stimano l'ammanco nelle casse diocesane nell'ordine dei 40 milioni di euro. Secondo la ricostruzione del settimanale, la scoperta del crac avviene quando ''a fine 2007 una tv controllata dalla Chiesa slovena si mette a trasmettere programmi pornografici''. Il nunzio apostolico presso la Slovenia ''intuisce che dietro ai filmini hard che la tv dei preti usa per sbaragliare la concorrenza c'è altro, qualcuno inizia a sussurrare di esposizioni milionarie e investimenti folli. Mons. Mauro Piacenza, allora segretario della Congregazione per il clero, comincia così a chiedere alla diocesi informazioni più dettagliate'', ma ''le risposte arrivano dopo mesi, omissive e incomprensibili: Piacenza avverte così Bertone e il Papa si decide di spedire a Maribor un ispettore di fiducia per studiare le carte da vicino. Gianluca Piredda, esperto di bilanci, arriva in Slovenia all'inizio del 2010 con il titolo di 'visitatore apostolico'. Ci mette poco a capire che il dissesto dell'arcidiocesi è di proporzioni bibliche. Le sue conclusioni vengono spedite in un rapporto a Roma lo scorso ottobre''. In particolare, secondo la ricostruzione del giornalista de L'Espresso Emiliano Fittipaldi, "l'avventura parte all'inizio degli anni Novanta, quando la diocesi di Maribor costituisce la banca Krek (in dieci anni diventa il decimo istituto del Paese, nel 2002 viene venduto) e una società commerciale (la Gospodarstvo Rast). Passa qualche anno, e nascono due holding per investimenti e business assortiti, la Zvon 1 e la Zvon 2, controllate a loro volta dalla Rast. Le società comprano immobili, altre Spa, fanno ipoteche con le banche da cui si fanno prestare decine di milioni, decidono di investire non solo in finanziarie e aziende sicure, ma pure in settori tecnologici come le fibre ottiche e la telecomunicazione".
Asca, TMNews