Tgcom, La Repubblica
giovedì 3 febbraio 2011
Mons. Gänswein: Benedetto XVI possiede una carta di donazione di organi ma l'elezione a Papa rende nullo qualunque documento firmato precedentemente
Dopo che in Germania, un medico cattolico aveva cercato di incentivare la donazione di organi, pubblicizzando l'iscrizione del Papa nella schiera dei donatori, arriva ora la precisazione del segretario di Joseph Ratzinger, mons. Georg Gänswein: se anche Benedetto XVI è stato in passato un donatore, l'elezione al soglio pontificio, rende nullo qualunque documento firmato precedentemente. E' la sezione tedesca della Radio Vaticana a diffondere la lettera di smentita inviata dal segretario del Papa al dottor Gero Winkelmann, medico cattolico di Monaco di Baviera, che in passato aveva fatto più volte riferimento alla carta di donazione di organi firmata da Joseph Ratzinger, in articoli o durante conferenze organizzati per promuovere la disponibilità al dono degli organi per i trapianti. La dottrina della Chiesa Cattolica prevede infatti che alla morte, il corpo del Pontefice debba essere sepolto integro e quindi di fatto risulterebbe impossibile la donazione di organi. "Se è vero che il Papa possiede una carta di donazione di organi - ha scritto infatti mons. Gänswein - è vero anche, contrariamente ad alcune affermazione pubbliche, che con l'elezione del card. Ratzinger a capo della Chiesa Cattolica, ipso facto essa è diventata obsoleta". Era stato l'allora card. Ratzinger nel 1999 a raccontare ai giornalisti di essere iscritto alla lista dei donatori di organi, considerando la donazione per i trapianti un "atto gratuito di affetto, di disponibilità". "Donare gli organi per i trapianti, spontaneamente, in piena coscienza e in piena consapevolezza, - disse in quell'occasione - significa dar vita ad un vero, profondo atto d'amore verso il prossimo". Da Papa, nel 2008, ricevendo i partecipanti a un congresso internazionale sui trapianti, Benedetto XVI definì la donazione di organi "una forma peculiare di testimonianza della carità", e spiegò che "deve essere gratuita, volontaria e rispettosa della salute e della dignità del donatore". "In un periodo come il nostro, spesso segnato da diverse forme di egoismo - disse ancora - diventa sempre più urgente comprendere quanto sia determinante per una corretta concezione della vita entrare nella logica della gratuità". Tutte convinzioni che fanno sempre parte della cultura e della spiritualità di Joseph Ratzinger, anche se l'essere diventato Papa non rende più opportuno pensare a lui nelle vesti di un donatore d'organi.