Radio Vaticana
giovedì 3 febbraio 2011
Il Papa in Croazia. I vescovi: porta la speranza, fa tornare la fierezza, risveglia la forza interiore. I giovani conoscano la fede con entusiasmo
“Ogni visita pastorale del Papa porta la speranza, fa tornare la fierezza, risveglia la forza interiore, incoraggia e fortifica il senso del valore e della nobiltà che esiste nel nostro popolo”. Così scrive la Conferenza Episcopale della Croazia in una lettera in occasione del viaggio apostolico del Santo Padre, che sarà nel Paese dell’Europa orientale il 4 e il 5 giugno prossimi. I vescovi custodiscono ancora il ricordo dei tre viaggi di Giovanni Paolo II, sempre in momenti culminanti della storia del Paese “e così sarà anche con Benedetto XVI che conosce bene le situazioni nelle quali vive la Chiesa in Croazia e l’ambiente in cui si trova la gente croata”. Il viaggio del Papa avviene stavolta in un clima di profonda crisi culturale, economica e politica, dietro la quale si cela una profonda crisi spirituale del Paese, proprio mentre questo sta per entrare nell’Unione Europea. Ciò pone molte nuove “domande e sfide” ai fedeli, soprattutto ai giovani, i quali, è la speranza e insieme l’aspettativa dei presuli per il viaggio del Papa, “conoscano la forza della fede con maggiore entusiasmo, scoprano la loro identità ecclesiale, testimonino coraggiosamente la presenza cristiana nella società, seguendo l’esempio dei Santi, impegnandosi al bene con la donazione di loro stessi e con la forza della croce”. Il motto scelto per prepararsi alla visita pastorale del Santo Padre è “Insieme in Cristo” e a tal fine la Conferenza Episcopale ha preparato alcune catechesi basate su momenti di preghiera comunitaria e in famiglia, invocando il premuroso sguardo di San Giuseppe, patrono della Croazia, e del Beato Alojzije, testimone della verità eterna. Per la prima volta, infatti, in Croazia si svolge l’Incontro nazionale delle famiglie cattoliche, che ha come obiettivo sottolineare la comunione matrimoniale come sorgente e fondamento della famiglia stessa, prima e vitale cellula della società umana, scuola della comunione e della solidarietà sociale.