Benedetto XVI "è un meraviglioso catechista. Ha ricordato alla Chiesa la ricchezza del suo patrimonio teologico, che è importante in un'epoca caratterizzata dal 'presentismo' e da una mancanza di radici intellettuali. Ha insegnato ai fedeli la bellezza della Liturgia. E ha dato voce alla sua determinazione di liberare la Chiesa dalla corruzione, specialmente dell'abuso sessuale": è quanto afferma il teologo americano George Weigel in un'intervista al quotidiano Avvenire in occasione della ricorrenza dei sei anni di Pontificato di Papa Ratzinger. "Nel suo impegno nel mondo - rileva Weigel - Benedetto XVI è stato un difensore vigoroso della libertà religiosa e ha provato a riorientare il dialogo cattolico-musulmano verso la vera questione del momento, vale a dire la libertà religiosa e la separazione dell'autorità politica e religiosa negli Stati del XXI secolo". Il riferimento di Papa Ratzinger, già nella sua prima omelia, all'inviolabilità della vita umana "è un esempio della continuità con il suo predecessore. L'Europa sta morendo per auto-inflitta infertilità. L'aborto è considerato una soluzione ai problemi umani in tutto il mondo. E in alcuni casi, come in Cina, il controllo della popolazione è imposto dallo Stato. Gli anziani sono considerati un altro problema da risolvere, non persone di cui prendersi cura. È naturale - conclude Weigel - che il Papa debba parlare di questi temi dall'unico pulpito che esige l'attenzione del mondo".
Giacomo Galeazzi, Oltretevere
Weigel: un catechista che sa parlare al cuore e alla mente