I membri di Caritas Internationalis di tutto il mondo invieranno rappresentanti alla 19ª Assemblea Generale, che si svolgerà presso la Domus Mariae di Roma dal 22 al 27 maggio, per celebrare il 60° anniversario della fondazione della confederazione. Gli oltre 300 delegati delle associazioni di 157 Paesi adotteranno anche decisioni sui progetti per rafforzare il servizio che prestano aiutando i poveri e in rappresentanza di questi. Caritas Internationalis è stata fondata nel 1951 da 13 organizzazioni cattoliche di azione caritativa per coordinare meglio l'opera umanitaria della Chiesa, ricevendo il sostegno di mons. Giovanni Battista Montini, che nel 1963 sarebbe diventato Papa Paolo VI. Da allora, la confederazione Caritas è cresciuta fino a raggiungere 165 membri, che abbracciano i settori di aiuto umanitario e sviluppo sociale delle Conferenze nazionali dei vescovi di tutto il mondo. Nel 2004, come ricorda un comunicato diffuso questa mattina dalla Sala Stampa della Santa Sede, Papa Giovanni Paolo II ha accordato alla Caritas la personalità canonica giuridica pubblica, sia in ragione della natura delle Caritas nazionali e diocesane, che sono lorgano ufficiale della carità dei vescovi, sia in riconoscimento dei grandi servizi che la Confederazione svolge da decenni per il bene della Chiesa intera e dellumanità.
I membri della Caritas aiutano infatti milioni di persone povere a migliorare le proprie condizioni di vita mediante programmi internazionali in vari settori: dalla riduzione dei rischi delle catastrofi al soccorso e alla ricostruzione, dal consolidamento della pace e la riconciliazione alla mitigazione degli effetti del clima e alla sicurezza alimentare, dall'assistenza sanitaria all'istruzione. Il Presidente di Caritas Internationalis, il card. Oscar Rodríguez Maradiaga, ha affermato che Caritas Internationalis ha l'immenso privilegio di essere al cuore della Chiesa e del suo ciclo di amore vivificante. Celebriamo 60 anni di risposta, attraverso la nostra fede e con azioni pratiche, alla sofferenza umana in un mondo ingiusto. Ad ogni modo ha riconosciuto il porporato, nel secondo decennio del XXI secolo affrontiamo una serie di sfide che minacciano di fermare o anche di far fare un passo indietro a questi progressi. La fame sta aumentando, il numero di emergenze umanitarie cresce e i cambiamenti climatici provocheranno più danni. La Caritas ha una visione del nostro mondo come una famiglia in cui nessuno muore a causa della povertà e dell'ingiustizia ha dichiarato il Cardinale . Per questo motivo, nei prossimi anni lotteremo per rendere questa visione una realtà. Il tema della nostra Assemblea Generale è 'Una famiglia, zero povertà'. L'Assemblea Generale si celebra in un momento importante per Caritas Internationalis. Gli Statuti e il Regolamento interno della confederazione stanno per essere rinnovati con la Santa Sede. Guai a parlare di commissariamento, o anche solo di misure punitive; ma certo, nelle settimane che hanno preceduto l'Assemblea Generale di Caritas Internationalis non è stata delle migliori. L'ultimo 'colpo' e' arrivato oggi pomeriggio, quando i vertici romani di Caritas Internationalis hanno annunciato la cancellazione, a soli due giorni dall'inizio dell'assise, del previsto discorso dell'ex-maestro generale dei domenicani, padre Timothy Radcliffe, in apertura della prima sessione plenaria dell'Assemblea, lunedì 23. Al suo posto, la Santa Sede ha chiesto che fosse invitato il predicatore della Casa pontificia, il cappuccino padre Raniero Cantalamessa. In totale, saranno ben sei i membri della Curia Romana a prendere la parola all'Assemblea, un numero senza precedenti per un incontro di solito dedicato al confronto tra i rappresentanti delle associazioni impegnate in prima linea contro la povertà, lo sfruttamento e le tragedie umane e naturali arrivati da tutto il mondo: oltre al segretario di Stato vaticano, card. Tarcisio Bertone, che celebrerà la Messa domenica, e ai capi dei Pontifici Consigli 'Cor Unum' e Giustizia e Pace, cardinali Sarah e Turkson, ci sarà anche il segretario del Pontificio Consiglio per i Testi egislativi, mons. Juan Ignacio Arrieta, che si soffermerà sulla delicata revisione degli statuti di Caritas Internationalis. I delegati saranno ricevuti in udienza da Papa Benedetto XVI venerdì 27 maggio. I delegati Caritas eleggeranno poi il presidente, il Ttesoriere e il segretario generale per i prossimi 4 anni, e rappresentanti delle giunte e dei comitati esecutivi. La tensione tra i vertici dell'organizzazione risale al gennaio scorso, quando il settimanale cattolico inglese The Tablet ha riferito la notizia che la Santa Sede aveva negato il 'nihil obstat', alla ricandidatura del segretario generale uscente, Leslie-Anne Knight. Con il card. Maradiaga a migliaia di chilometri di distanza da Roma, è a lei che tocca gestire a livello quotidiano la vita della confederazione e i suoi rapporti con il Vaticano. La mancata riconferma aveva destato scalpore soprattutto perchè arrivava dopo 4 anni in cui era stato universalmente riconosciuto l'alto livello professionale della sua guida. Il card. Sarah spiegava che si può essere ''competenti nell'organizzare ma mancare di alcune qualità per coordinare il lavoro o per rafforzare l'identita' cattolica''. Per questo, aggiungeva, ''dobbiamo riconoscere il lavoro che ha fatto la signora Knight ma oggi per le nuove sfide serve un'altra persona''. L'accento sul rafforzamento della ''identità cattolica'' sembrava dare credito a quelle voci cattoliche che hanno criticato alcune Caritas per aver collaborato in programmi di assistenza con organismi, come le agenzie Onu, che non condividono tutti i precetti morali della Chiesa. La 'bocciatura', però, era arrivata per i vertici dell'associazione come un fulmine a ciel sereno e aveva provocato, inizialmente, una malcelata ostilità, tanto che nessuno voleva candidarsi al posto del segretario uscente in segno di protesta. Il motivo della mancata riconferma della Knight, spiega oggi all'agenzia Asca una fonte di Caritas Internationalis, stanno in una lettera di due pagine e mezza inviata dal card. Bertone ai vertici dell'associazione: ''Accanto a due pagine di lodi e di incoraggiamento, si indicavano i problemi e le osservazioni. In sostanza, si lamentava una mancanza di sintonia non tanto di contenuti dottrinali o operativi, ma di metodo''. Insomma, per il Vaticano era mancato il dialogo con i vertici vaticani, con i quali c'era anzi il ''gelo''. La mancanza di cooperazione degli organi della Curia, in realtà, era stata lamentata anche dall'organizzazione in passato. Da qui, comunque, nasce anche la volontà della Segreteria di Stato vaticana di impegnarsi maggiormente 'in prima persona' nella definizioni delle modalità dell'Assemblea. La protesta è adesso rientrata e la fonte aggiunge che una certa ''responsabilità'' sul piano del ''mancato dialogo'', da parte dei vertici dell'organizzazione, non solamente della Knight, va ammessa. Non c'è però un problema di fondo: ''Una certa tensione tra l'essere Ong e l'essere Chiesa, per così dire, c'è sempre stata. Ma è una falsa dicotomia, e lo dice chiaramente anche l'Enciclica 'Caritas in veritate' di Benedetto XVI. Nessuno vuole che siamo meno professionali o meno all'avanguardia nei nostri criteri di gestione. Anzi, al limite ci si chiede ancora un di più di sobrietà e di efficienza. Ma dobbiamo ricordarci che non siamo un'agenzia Onu''. Adesso, per il posto di segretario generale, tradizionalmente riservato a un laico, sono in lizza Karel Zalenka, un ceco-statunitense, e Michel Roy, un francese, mentre come presidente, oltre al card. Maradiaga, è candidato anche un altro francese ed ex-presidente dell'associazione, Denis Viènot. A sceglierli saranno i 300 delegati .
Zenit, Asca
COMUNICATO: 19° ASSEMBLEA GENERALE DI CARITAS INTERNATIONALIS (ROMA, 22 - 27 MAGGIO 2011)