sabato 7 maggio 2011

Il Papa: solo da Cristo l’umanità può ricevere speranza e futuro. Tenete sempre vive, con coraggio, la fede e le opere delle vostre origini!

Dopo il saluto del sindaco di Aquileia, Papa Benedetto XVI si è rivolto con un discorso ai fedei riuniti in Piazza Capitolo. Aquileia sorse nel 181 e "prosperò nei secoli successivi, nel pieno della potenza dell'Impero romano, porta tra Oriente e Occidente, luogo di presidio e di scambi economici e culturali". "Dio non ha scelto ciò che è nobile e potente, ma ciò che per il mondo è debole e stolto". Papa Ratzinger ha ricordato che l'antica sede di Aquileia fu "nella Decima Regio dell'Impero Romano una Comunità di martiri, di eroici testimoni della fede nel Risorto, seme di altri discepoli e di altre comunità". ''La grandezza di Aquileia, allora, non fu solo di essere la nona città dell'Impero e la quarta dell'Italia, ma anche quella di essere una Chiesa viva, esemplare, capace di autentico annuncio evangelico, coraggiosamente diffuso nelle regioni circostanti e per secoli conservato e alimentato - ha sottolineato Benedetto XVI -. Pertanto, io rendo omaggio a questa terra benedetta, irrorata dal sangue e dal sacrificio di tanti testimoni, e prego i santi Martiri aquileiesi di suscitare anche oggi nella Chiesa discepoli di Cristo coraggiosi e fedeli, votati solo a Lui e perciò convinti e convincenti''. Successivamente, ha continuato il Papa, "la libertà di culto concessa nel IV secolo al cristianesimo non fece altro che estendere il raggio d'azione della Chiesa di Aquileia, allargandolo oltre i naturali confini della Venetia et Histria fino alla Retia, al Norico, alle ampie Regioni danubiane, alla Pannonia, alla Savia".
"Cari fratelli, figli ed eredi della gloriosa Chiesa di Aquileia, oggi sono in mezzo a voi - ha poi esortato - per ammirare questa ricca e antica tradizione, ma soprattutto per confermarvi nella fede profonda dei vostri Padri: in quest'ora della storia riscoprite, difendete, professate con calore spirituale questa verità fondamentale". "Solo da Cristo - ha scandito - l'umanità può ricevere speranza e futuro; solo da Lui puo' attingere il significato e la forza del perdono, della giustizia, della pace. Tenete sempre vive, con coraggio, la fede e le opere delle vostre origini". "Vi invito - ha concluso - a farvi sempre di nuovo discepoli del Vangelo, per tradurlo in fervore spirituale, chiarezza di fede, sincera carità, pronta sensibilità per i poveri. Il ricordo della Santa Madre Chiesa di Aquileia vi sorregga, vi sproni a nuovi traguardi missionari in questo travagliato periodo storico, vi renda artefici di unità e di comprensione fra i popoli delle vostre terre. Vi protegga sempre nel cammino la Vergine Maria e vi accompagni la mia Benedizione". “Cjars fradis e surs, il Signor us benedissi e us dedi pas e prospertitat”: al termine dell'incontro con la cittadinanza nella piazza del Capitolo ad Aquileia, Benedetto XVI si è rivolto ai fedeli nella lingua friulana. "Cari fratelli e sorelle - ha detto - il Signore vi benedica e vi doni pace e prosperità", ha detto. Salutando poi i fedeli della Croazia, Papa Ratzinger ha ricordato che tra un mese sarà a Zagabria. Il Papa ha salutato anche in tedesco e sloveno i numerosi pellegrini provenienti dalla Mitteleuropa.

TMNews, Agi

INCONTRO CON LA CITTADINANZA IN PIAZZA CAPITOLO AD AQUILEIA - il testo integrale del discorso del Papa