sabato 7 maggio 2011

L'arrivo di Benedetto XVI ad Aquileia. Il sindaco: la società attuale ha bisogno di un alto richiamo morale che dia forza e vigore ai valori positivi

Benedetto XVI è arrivato questo pomeriggio in Friuli Venezia Giulia, prima tappa della visita pastorale ad Aquileia e Venezia. Il Sommo Pontefice, giunto all'aeroporto di Ronchi dei Legionari con un Airbus A 319 dell'Aeronautica militare assieme al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri Gianni Letta, è stato accolto dal presidente della Regione Renzo Tondo, che gli ha rivolto il saluto di ''Benvenuto in Friuli Venezia Giulia'', dal patriarca di Venezia, card. Angelo Scola, dall'arcivescovo di Gorizia Dino De Antoni e dal nunzio apostolico in Italia, Giuseppe Bertello. A salutare il Papa erano inoltre presenti, tra gli altri, il prefetto di Gorizia Maria Augusta Marrosu, il presidente della Provincia Enrico Gherghetta ed il sindaco di Ronchi Roberto Fontanot, l'ambasciatore d'Italia presso la Santa Sede Francesco Maria Greco, il parroco di Ronchi Umberto Bottacin ed il cappellano dell'aeroporto Lorenzo Boscarol, assieme ai piccoli ospiti dell'istituto ''Adele Cerruti'' di Villa Russiz di Capriva e del ''Piccolo Cottolengo di don Orione'' di Santa Maria La Longa, gli ospiti del Centro residenziale ''Villa Santa Maria della Pace'' di Medea, accompagnati dal sindaco Bergamin, i soci del Centro volontari della Sofferenza dela diocesi e i bambini ed i ragazzi delle parrocchie di Ronchi. Ad attendere Benedetto XVI ai piedi dell'aereo la Papamobile, che si è subito diretta, tra la folla assiepata all'esterno dello scalo, giunta da numerose parrocchie della regione, verso Aquileia.
Arrivato all'esterno della Basilica, l'antica Chiesa Madre non solo del Nordest d'Italia, ma anche di Croazia, Slovenia, Austria e di una parte della Baviera e perfino dell'Ungheria, il Papa è stato accolto dal canto dell'''Ubi Caritas'', canto creato ad Aquileia, eseguito dalla Corale del Friuli Venezia Giulia, e da una folla di 5mila persone, presenti fuori e dentro la Basilica. Il Papa si è accomodato su un tronetto in legno, dal disegno molto sobrio, fabbricato per l'occasione dai seggiolai di Manzano, area in cui imperversa da anni una crisi senza precedenti. Da qui ha ascoltato il saluto del sindaco della cittadina, Alviano Scarel. ''Come in quei lontani tempi - ha detto il sindaco, tratteggiando la storia millenaria di Aquileia -, anche la società attuale ha bisogno di un alto richiamo morale che dia forza e vigore ai valori positivi, i quali pure albergano nell'animo di ognuno di noi, per tendere a una convivenza più equa e solidale, in cui l'uomo sia capace di affrontare con fiducia e senso di responsabilità le sfide di un futuro, che non si preannunciano nè facili nè indolori. E' con questa convinzione che la nuova Aquileia, erede della grande tradizione cristiana delle origini, L'accoglie, come già fece con i Suoi predecessori, Paolo VI e Giovanni Paolo II, e Le augura di proseguire il Suo impegnativo pontificato proprio attingendo alle parole e ai simboli dei Padri della Chiesa aquileiese, affinchè se ne proietti sulle generazioni future la forza illuminante e l'intatta valenza del messaggio di speranza''.

Asca

Il saluto del sindaco di Aquileia Alviano Scarel