Benedetto XVI è arrivato a Venezia, seconda tappa della sua visita nel Nordest. L'elicottero con a bordo il Pontefice, proveniente da Aquileia, è atterrato all'eliporto del Collegio Navale ''Morosini'', a Sant'Elena. L'elicottero che lo ha trasportato da Aquileia ha sorvolato con alcuni giri la laguna, che si è presentata in una splendida sera di sole. Il velivolo è atterrato sul prato del collegio navale Morosini, a Sant'Elenza. Sorvolando la spiaggia di Caorle ed in particolare il santuario mariano, Benedetto XVI ha potuto osservare la scritta ''W il Papa'', composta da 2500 persone schierate lungo il mare. La città l'ha poi accolto in un abbraccio festoso quando è approdato al molo di piazza San Marco tra le colonne del Leone alato e di Todaro, antico Santo patrono della città lagunare. Il corteo papale è arrivato sul bacino di San Marco, in testa il motoscafo della Guardia di finanza con a bordo il Santo Padre. Ad accogliere il Pontefice all'approdo di San Marco il sottosegretario alla presidenza del consiglio Gianni Letta, il presidente del Veneto Luca Zaia, la presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto, il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni. Erano 30mila, tra fedeli e turisti, le persone che hanno seguito l'arrivo del Papa, secondo le stime della Questura lagunare, tra coloro che assiepavano le transenne in piazza San Marco e coloro che hanno seguito il corteo papale lungo il bacino di San Marco dall'altezza dei giardini della Biennale fino all'area marciana. Straordinario il colpo d'occhio sulla laguna e l'isola di San Giorgio, sfondo del palco a baldacchino allestito per il Santo Padre. Tra bandiere del Vaticano e bandiere tedesche, Papa Benedetto XVI è stato salutato dalla folla con cori di "Benedetto, Benedetto", striscioni con su scritto "Viva il Papa, ci vediamo a Madrid". I fedeli presenti in piazza San Marco erano assiepati lungo le transenne che delimitano il percorso che Papa Benedetto XVI compirà sulla mini papamobile elettrica.
La crisi di Marghera, che sta colpendo numerosi lavoratori, è stata rappresentata al Papa dal sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, nel suo indirizzo di saluto. Dopo aver sottolineato che ''non è facile mantenere lo splendore dei monumenti e delle Chiese di Venezia, in un momento di grave crisi economica'', Orsoni ha ricordato che questa ''sta colpendo larghe fasce di popolazione, in particolare le più deboli, come gli operai e tutti i lavoratori delle aree industriali di Porto Marghera, ai quali non può non andare il nostro pensiero, soprattutto in un momento di gioia come questo''. ''Stiamo impegnandoci per superare queste ed altre emergenze (calo demografico del centro storico, gestione del turismo), fidando nella laboriosità e nell'impegno delle nostre genti'' ha aggiunto il sindaco, dicendosi ''certo che la sua visita come quella di venticinque anni fa del Suo predecessore, ma soprattutto quanto Lei ci vorrà dire, ci aiuterà ad affrontare con rinnovato vigore le difficoltà presenti''. Il sindaco di Venezia ha poi sottolineato che la città di Venezia "ha avuto uno stretto e intenso rapporto con la Chiesa di Roma a cui ha dato Papi e cardinali. Solo nel secolo appena trascorso - ha proseguito - sono stati ben tre i Papi veneziani, che hanno saputo imprimere forti spinte innovative alla Chiesa Cattolica". Il sindaco ha chiuso il suo discorso di benvenuto salutando il Papa in stile marciano: "Pax tibi Marce evangelista meus" in un rinnovato legame filiale tra Pietro e Marco.
Asca, TMNews