sabato 7 maggio 2011

Il Papa: la missione prioritaria che il Signore vi affida oggi, rinnovati dall’incontro personale con Lui, è testimoniare l’amore di Dio per l'uomo

Dopo il discorso alla cittadinanza in Piazza Capitalo, Benedetto XVI è entrato nella Basilica di Aquileia dove è stato accolto dal canto del “Tu es Petrus” del coro diocesano, per presiedere l'assemblea del Secondo Convegno di Aquileia, che si svolgerà nell'aprile 2012. In Basilica erano presenti rappresentanti delle 15 Chiese locali del Nordest, rappresentanti delle altre Chiese cristiane, i seminaristi del seminario interdiocesano di Castellario. Il Santo Padre si è recato all’altare del Santissimo Sacramento per un momento di preghiera e quindi è ritornato alla sede. L’arcivescovo di Gorizia, mons. Dino De Antoni, ed il vescovo di Padova, mons. Antonio Mattiazzo, della presidenza del Convegno ecclesiale “Aquileia 2”, hanno salutato il Papa a nome dell'assemblea.
''Il Nord-est dell'Italia è testimone ed erede di una storia ricca di fede, di cultura e di arte, i cui segni sono ancora ben visibili anche nell'odierna società secolarizzata - ha detto il Papa nel suo discorso -. L'esperienza cristiana ha forgiato un popolo affabile, laborioso, tenace, solidale. Esso è segnato in profondità dal Vangelo di Cristo, pur nella pluralità delle sue identità culturali''. L'orizzonte della fede continua ad offrire nuovo impulso alla vita sociale, ispirano le intenzioni e guidano i costumi. ''Ne sono segni evidenti - ha spiegato il Pontefice - l'apertura alla dimensione trascendente della vita, nonostante il materialismo diffuso; un senso religioso di fondo, condiviso dalla quasi totalità della popolazione; l'attaccamento alle tradizioni religiose; il rinnovamento dei percorsi di iniziazione cristiana; le molteplici espressioni di fede, di carità e di cultura; le manifestazioni della religiosità popolare; il senso della solidarietà e il volontariato''.
Di qui l'invito di Benedetto XVI: ''Custodite, rafforzate, vivete questa preziosa eredità. Siate gelosi di ciò che ha fatto grandi e rende tuttora grandi queste Terre!''. "La missione prioritaria che il Signore vi affida oggi, rinnovati dall’incontro personale con Lui, è quella di testimoniare l’amore di Dio per l’uomo", quello ''concreto'', che soffre. ''Siete chiamati a farlo prima di tutto con le opere dell'amore e le scelte di vita - ha spiegato il Papa - in favore delle persone concrete, a partire da quelle più deboli, fragili, indifese, non autosufficienti, come i poveri, gli anziani, i malati, i disabili, quelle che San Paolo chiama le parti più deboli del corpo ecclesiale''. Benedetto XVI si è soffermato in particolare sugli anziani: ''Le idee e le realizzazioni nell'approccio alla longevità, preziosa risorsa per le relazioni umane, sono una bella e innovativa testimonianza della carità evangelica proiettata in dimensione sociale'', ha detto. ''Abbiate cura di mettere al centro della vostra attenzione la famiglia, culla dell'amore e della vita, cellula fondamentale della società e della comunità ecclesiale'', ha detto. ''Questo impegno pastorale è reso più urgente dalla crisi sempre più diffusa della vita coniugale e dal crollo della natalità''. Benedetto XVI ha raccomandato attenzione anche per i giovani. ''In tutta la vostra azione pastorale sappiate riservare una cura tutta speciale per i giovani: essi, che guardano oggi al futuro con grande incertezza, vivono spesso in una condizione di disagio, di insicurezza e di fragilità, ma portano nel cuore una grande fame e sete di Dio, che chiede costante attenzione e risposta''.
Dopo aver rilevato che in questo contesto la fede cristiana deve affrontare oggi nuove sfide, il Papa le ha così declinate: ''La ricerca spesso esasperata del benessere economico, in una fase di grave crisi economica e finanziaria, il materialismo pratico, il soggettivismo dominante''. ''Nella complessità di tali situazioni siete chiamati a promuovere il senso cristiano della vita, mediante l'annuncio esplicito del Vangelo, portato con delicata fierezza e con profonda gioia nei vari ambiti dell'esistenza quotidiana", ha aggiunto. "Dalla fede vissuta con coraggio scaturisce, anche oggi come in passato, una feconda cultura fatta di amore alla vita, dal concepimento fino al suo termine naturale, di promozione della dignità della persona, di esaltazione dell'importanza della famiglia, fondata sul matrimonio fedele e aperto alla vita, di impegno per la giustizia e la solidarietà''. ''La collocazione geografica del Nord-est, non più solo crocevia tra l'Est e l'Ovest dell'Europa, ma anche tra il Nord e il Sud (l'Adriatico porta il Mediterraneo nel cuore dell'Europa), il massiccio fenomeno del turismo e dell'immigrazione, la mobilità territoriale, il processo di omologazione provocato dall'azione pervasiva dei mass-media, hanno accentuato il pluralismo culturale e religioso", ha affermato il Papa. "In questo contesto, che in ogni caso è quello che la Provvidenza ci dona, è necessario che i cristiani, sostenuti da una 'speranza affidabile', propongano la bellezza dell'avvenimento di Gesù Cristo, Via, Verità e Vita, ad ogni uomo e ad ogni donna, in un rapporto franco e sincero con i non praticanti, con i non credenti e con i credenti di altre religioni''.
''Continuate con energia a testimoniare l'amore di Dio anche con la promozione del 'bene comune': il bene di tutti e di ciascuno - ha detto il Papa -. Le vostre comunità ecclesiali hanno in genere un rapporto positivo con la società civile e con le diverse Istituzioni''. "Continuate ad offrire il vostro contributo per umanizzare gli spazi della convivenza civile''. ''Raccomando anche a voi, come alle altre Chiese che sono in Italia, l'impegno a suscitare una nuova generazione di uomini e donne capaci di assumersi responsabilità dirette nei vari ambiti del sociale, in modo particolare in quello politico - ha detto il Pontefice -. Esso ha più che mai bisogno di vedere persone, soprattutto giovani, capaci di edificare una 'vita buona' a favore e al servizio di tutti. A questo impegno infatti non possono sottrarsi i cristiani, che sono pellegrini verso il Cielo, ma che già vivono quaggiù un anticipo di eternità''.
Al termine una rappresentanza di fedeli ha salutato il Santo Padre, che in seguito ha lasciato la Basilica e in auto ha raggiunto il campo sportivo di Aquileia da dove è ripartito in elicottero alla volta di Venezia.

Asca

ASSEMBLEA DEL SECONDO CONVEGNO DI AQUILEIA NELLA BASILICA DI AQUILEIA - il testo integrale del discorso del Papa