Nell'ippodromo di Zagabria, Benedetto XVI ha presieduto la Santa Messa in occasione della prima Giornata nazionale delle famiglie cattoliche croate, concelebrata da mille sacerdoti e 60 vescovi, fra croati e dei Paesi vicini. Sul grande palco bianco decorato di fiori gialli, il Vangelo è stato proclamato anche in paleoslavo, la antica lingua croata che usava l’ alfabeto glagolitico fissato Cirillo e Metodio. Per secoli è stata la lingua liturgica ufficiale.
"Talora si pensa che l’efficacia missionaria dipenda principalmente da un’attenta programmazione e dalla sua intelligente messa in opera mediante un impegno concreto. Certo, il Signore chiede la nostra collaborazione, ma prima di qualsiasi nostra risposta è necessaria la sua iniziativa: è il suo Spirito il vero protagonista della Chiesa, da invocare e accogliere", ha detto il Pontefice nell'omelia. "Ho accolto molto volentieri l’invito rivoltomi dai vescovi della Croazia a visitare questo Paese in occasione del primo Incontro nazionale delle famiglie cattoliche croate – ha sottolineato il Papa -. Desidero esprimere il mio vivo apprezzamento per l’attenzione e l’impegno verso la famiglia, non solo perché questa fondamentale realtà umana oggi, nel vostro Paese come altrove, deve affrontare difficoltà e minacce, e quindi ha particolare bisogno di essere evangelizzata e sostenuta, ma anche perché le famiglie cristiane sono una risorsa decisiva per l’educazione alla fede, per l’edificazione della Chiesa come comunione e per la sua presenza missionaria nelle più diverse situazioni di vita". Il Papa ha esortato i pastori a continuare il lavoro di “formazione alla fede delle nuove generazioni”, come anche “la preparazione al matrimonio” e “l’accompagnamento delle famiglie”.
“È ben noto - ha aggiunto - a ciascuno come la famiglia cristiana sia segno speciale della presenza e dell’amore di Cristo e come essa sia chiamata a dare un contributo specifico ed insostituibile all’evangelizzazione”. Per il Pontefice, "la famiglia cristiana è sempre stata la prima via di trasmissione della fede e anche oggi conserva grandi possibilità per l’evangelizzazione in molteplici ambiti". Ricordando che quest’anno sono celebrati i 600 anni del "miracolo eucaristico di Ludbreg", il Santo Padre ha invitato i genitori ad insegnare ai figli "a pregare" e a pregare con essi: "Siate quasi un piccolo cenacolo, come quello di Maria e dei discepoli, in cui si vive l’unità, la comunione, la preghiera!". "Oggi, grazie a Dio – ha aggiunto Benedetto XVI -, molte famiglie cristiane acquistano sempre più la consapevolezza della loro vocazione missionaria, e si impegnano seriamente nella testimonianza a Cristo Signore". "Nella società odierna è più che mai necessaria e urgente la presenza di famiglie cristiane esemplari". Ma "purtroppo dobbiamo constatare, specialmente in Europa, il diffondersi di una secolarizzazione che porta all’emarginazione di Dio dalla vita e ad una crescente disgregazione della famiglia. Si assolutizza una libertà senza impegno per la verità, e si coltiva come ideale il benessere individuale attraverso il consumo di beni materiali ed esperienze effimere, trascurando la qualità delle relazioni con le persone e i valori umani più profondi; si riduce l’amore a emozione sentimentale e a soddisfazione di pulsioni istintive, senza impegnarsi a costruire legami duraturi di appartenenza reciproca e senza apertura alla vita".
Di qui l’appello: "Siamo chiamati a contrastare tale mentalità! Accanto alla parola della Chiesa, è molto importante la testimonianza e l’impegno delle famiglie cristiane, la vostra testimonianza concreta, specie per affermare l’intangibilità della vita umana dal concepimento fino al suo termine naturale, il valore unico e insostituibile della famiglia fondata sul matrimonio e la necessità di provvedimenti legislativi che sostengano le famiglie nel compito di generare ed educare i figli". "Care famiglie, siate coraggiose! Non cedete a quella mentalità secolarizzata che propone la convivenza come preparatoria – ha sostenuto il Papa -, o addirittura sostitutiva del matrimonio! Mostrate con la vostra testimonianza di vita che è possibile amare, come Cristo, senza riserve, che non bisogna aver timore di impegnarsi per un’altra persona!". “Care famiglie, gioite per la paternità e la maternità! L’apertura alla vita è segno di apertura al futuro, di fiducia nel futuro, così come il rispetto della morale naturale libera la persona, anziché mortificarla! Il bene della famiglia è anche il bene della Chiesa”. "Vorrei ribadire quanto ho affermato in passato: ‘L’edificazione di ogni singola famiglia cristiana si colloca nel contesto della più grande famiglia della Chiesa, che la sostiene e la porta con sé...E reciprocamente, la Chiesa viene edificata dalle famiglie, piccole chiese domestiche’. Preghiamo il Signore affinché le famiglie siano sempre più piccole Chiese e le comunità ecclesiali siano sempre più famiglia!”. Rivolgendosi, poi, a tutti i cristiani croati, ha concluso: "Sentitevi chiamati ad evangelizzare con tutta la vostra vita".
SIR, AsiaNews, Radio Vaticana
VIAGGIO APOSTOLICO IN CROAZIA (4-5 GIUGNO 2011) (VI) - il testo integrale dell'omelia del Papa