“Speranza e forza per la nuova evangelizzazione”: sono i due “doni” che Benedetto XVI porterà alla Chiesa tedesca, in occasione del suo viaggio apostolico in Germania, che avrà luogo dal 22 al 25 settembre prossimi. Ad affermarlo è il nunzio apostolico nel Paese, mons. Jean-Claude Périsset, in un’intervista all’agenzia cattolica Kna. “La Chiesa deve proclamare il messaggio di Cristo – dice il presule – e il Papa vuole incoraggiare la Chiesa a portare a termine questo compito. E sono sicuro che ci riuscirà”. Soffermandosi, poi, sulle tappe del viaggio, Berlino, Erfurt, Etzelsbach e Friburgo, il nunzio sottolinea: “Il programma dimostra che Benedetto XVI visiterà la Germania riunita, ovvero prima la capitale, poi Erfurt, ossia una diocesi dell’antica Repubblica Democratica Tedesca in cui la Chiesa è riuscita a conservare la fede durante il regime e in cui si trova il Seminario che lo stesso card. Ratzinger visitò in passato. Infine, il Papa si recherà anche nell’ovest del Paese, visitando Friburgo”. Tra i vari momenti del programma, mons. Périsset ne sottolinea due in particolare, che avranno luogo nel pomeriggio del 22 settembre a Berlino: la visita del Papa al Parlamento Federale (foto) e la Santa Messa presieduta dal Pontefice all’Olympiastadion. Riguardo al primo appuntamento, il nunzio ricorda che quella del Papa sarà “una visita ufficiale” e che questo “carattere ufficiale si esprime nel fatto che, in quanto capo della Chiesa universale, Benedetto XVI renderà visita alle massime autorità dello Stato”. E a chi si mostra perplesso per la presenza del Papa in Parlamento, il nunzio ricorda che “innanzitutto, è stato il Bundestag stesso ad invitare il Pontefice. In secondo luogo, come altri 179 Stati del mondo, la Germania intrattiene relazioni diplomatiche con la Santa Sede e ciò permette al Papa di rappresentare, a livello internazionale, una determinata eredità di valori. Se altri capi religiosi intrattenessero relazioni diplomatiche con gli Stati, avrebbero anch’essi la stessa possibilità”. Quanto alle voci su possibili manifestazioni di protesta, mons. Périsset afferma: “La gente ha il diritto di manifestare. Mi auguro solo che non finisca per insultare i valori religiosi, ma si rispetti il credo della Chiesa cattolica. Noi esigiamo esattamente lo stesso rispetto che si avrebbe per un altro responsabile religioso o politico”. Riguardo, poi, alla Santa Messa nell’Olympiastadion di Berlino, il cui numero di possibili partecipanti cresce di giorno in giorno, il nunzio sottolinea: “Il fatto che molti cattolici di altri Länder e molti stranieri vogliano partecipare a questa celebrazione eucaristica è un segnale positivo dell’unità della Germania. E dimostra anche che Berlino non è ‘una città pagana’, come dicono alcuni, ma che la Chiesa è presente nella capitale ed è ben accetta”. Infine, alla domanda sulla situazione attuale della Chiesa tedesca, il nunzio risponde che, nonostante alcune critiche, essa è viva. Anzi: “Le critiche stesse rappresentano un fattore positivo. Infatti, proprio è perché la Chiesa è viva e dona il suo contributo che attira le critiche. E ciò dimostra quanto essa sia importante per la società”.
Radio Vaticana