mercoledì 7 settembre 2011

Benedetto al Convegno ecumenico di Bose: rinnovato impegno di comunione spirituale e testimonianza evangelica attingendo alla ricchezza della Bibbia

“Attingendo alla ricchezza della Sacra Scrittura amata tanto in Oriente quanto in Occidente auspico che il convegno susciti un rinnovato impegno di comunione spirituale e testimonianza evangelica”. E’ quanto augura Papa Benedetto XVI ai partecipanti all’incontro ecumenico di spiritualità ortodossa che si è aperto questa mattina a Bose su iniziativa del Monastero in collaborazione con i Patriarcati di Costantinopoli e di Mosca. In un telegramma firmato dal segretario di Stato vaticano, card. Tarcisio Bertone, il Papa invia ai partecipati e agli organizzatori del Convegno ecumenico internazionale la sua benedizione apostolica. L’incontro che raccoglie alcuni tra i maggiori biblisti e i più autorevoli esponenti delle diverse Chiese ortodosse, ha per tema quest’anno “La Parola di Dio nella vita spirituale”. Al Convegno hanno inviato il loro messaggio augurale anche il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I e il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie Kirill I. “La Parola di Dio – sottolinea Bartolomeo I - è davvero cruciale nella lotta spirituale, nella misura il cui spiana il cammino per l’intenerimento e il pentimento del cuore. Nel deserto egiziano, abba Poemen disse: ‘La natura dell’acqua è molle, quella della pietra dura. Ma un vaso appeso sopra la pietra, stillando acqua goccia a goccia, finisce per perforare la pietra. Così anche la Parola di Dio è tenera, ma il nostro cuore è duro. Tuttavia, chi ascolta spesso la Parola di Dio, apre il suo cuore a temere il Signore’. La nostra ardente preghiera per voi come partecipanti al Convegno e per tutti i fedeli – conclude il Patriarca di Costantinopoli - è che incontriamo la Parola vivente di Dio, così che essa – verso dopo verso e goccia dopo goccia – possa trasformare interamente le nostre vite in cellule viventi del Corpo di Cristo”. “La Chiesa – afferma nel suo messaggio Kirill I - vive e respira della Parola di Dio non solo perché la lettura dell’Antico e del Nuovo Testamento sono elementi essenziali della celebrazione liturgica, ma anche perché la stessa preghiera ecclesiale è intrisa della Parola divina, la quale istruisce per la salvezza, che si ottiene per mezzo della fede in Cristo Gesù”, Ma “solo nella potenza dello Spirito Santo – conclude il Patriarca di Mosca - la Scrittura apre la nostra mente alla comprensione delle leggi celesti, medica l’anima e rinnova il cuore dell’uomo”.

SIR, Radio Vaticana

Telegramma del card. Tarcisio Bertone