È stata dedicata agli ambiti del lavoro e della festa, la quarta giornata del XXV Congresso Eucaristico Nazionale che si è aperta oggi con una Messa celebrata nella Basilica di Loreto dall’arcivescovo emerito di Torino, card. Severino Poletto, che ha definito il lavoro “la capacità della nostra intelligenza di realizzare quanto serve” e la festa “un’occasione di crescita spirituale”. Poiché il lavoro è “una componente essenziale della vita umana” coloro che hanno responsabilità sociali devono favorire l’accesso a un posto “stabile”, pur con la nuova regola della flessibilità che il mercato di oggi impone. Questo l’auspicio del card. Poletto, cui fanno eco le parole del vescovo di San Marino-Montefeltro, mons. Luigi Negri, che nel corso della celebrazione nella chiesa del Santissimo. Sacramento ad Ancona ha espresso preoccupazione per il fenomeno crescente della disoccupazione, che stende la sua “ala nera” sulla società. L’insegnamento della dottrina sociale della Chiesa, ha ricordato il vescovo di Fidenza, mons. Carlo Mazza da Jesi, istruisce una “visione del lavoro che privilegia i diritti umani delle persone” perché “il lavoro è per l’uomo, non l’uomo per il lavoro”. Del gioco come via di evangelizzazione ha parlato invece il presidente del Forum oratori italiani: “Il gioco non finisce mai – ha detto – e come il Vangelo tutte le volte produce qualcosa di diverso e lo si gusta ricominciando da capo”. Alla Messa nella cattedrale di San Ciriaco erano presenti 600 militari delle diverse Forze armate, accompagnati da oltre 50 cappellani. A loro il vescovo di Ancona, mons. Edoardo Menichelli, ha ricordato che “alimentarsi di Gesù significa associare la propria vita alla Sua”. L’arcivescovo ordinario militare per l’Italia, mons. Vincenzo Pelvi, ha invece sottolineato l’invito che l’Eucaristia fa anche a chi sta male, a chi è povero, si sente piccolo e solo: “Chi riconosce Gesù nell’Ostia Santa, lo riconosce nel fratello che soffre”, ha detto riallacciandosi al tema che ha caratterizzato per i congressisti la giornata di ieri, cioè quello della fragilità. È giunta stasera nella piazza del Duomo a Osimo la fiaccola del Congresso Eucaristico Nazionale, portata dai tedofori provenienti da Falconara. A conclusione di questa giornata, dedicata al tema del lavoro e della festa, la messa solenne nella concattedrale di San Leopardo è stata presieduta da mons. Luigi Conti, vescovo di Fermo. Come sigillo del tema della giornata, il vescovo ha invitato a leggere la scritta in latino che cinge l’abside dietro l’altare della cattedrale: “Esultino i giusti al cospetto di Dio e facciano festa in letizia”. Mons. Conti ha sottolineato nell’omelia che “il compito al quale è chiamata oggi la Chiesa di questa metropolia è quello di ricordare a noi tutti che non possiamo fare a meno di Dio”. Dopo la cerimonia le tre bande musicali della città hanno accolto in piazza la fiaccola, “simbolo del tema della giornata di oggi”, ha detto il vescovo Francesco Canalini, che ha impartito la benedizione. E l’assessore comunale allo sport, Sandro Antonelli, l’ha dedicata “ai bambini presenti, affinché essa rimanga non solo un ricordo ma anche presenza nel loro cuore”.
Radio Vaticana, SIR