lunedì 26 settembre 2011

Card. Bagnasco: la simpatia del relazionarsi dei giovani a Benedetto XVI, l'immediatezza del loro intendersi, la finezza del loro corrispondersi

Con un articolato intervento, il card. Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale italiana ha aperto questa sera a Roma i lavori del Consiglio Episcopale Permanente. “In un’indagine condotta durante la Giornata Mondiale della Gioventù, nove giovani su dieci avrebbero dichiarato di attendersi un grande cambiamento nella loro vita in seguito a quella esperienza. È interessante che da questi giovani il cambiamento non sia temuto ma cercato, e noi adulti abbiamo a prendere sul serio questo loro desiderio”. “È stato osservato – ha rilevato il porporato nella sua prolusione - che questa è la generazione giovanile scaturita dalle GMG di Benedetto XVI. Il che risulta vero non solo per il fattore anagrafico, ma per la corrente di simpatia che distintamente contrassegna il suo relazionarsi a questo Papa, l’immediatezza del loro intendersi, la finezza del loro corrispondersi…”. Secondo il card. Bagnasco, “Papa Benedetto ha ormai impresso alla formula delle GMG un’inflessione di particolare cura nella preparazione personale e nell’esperienza sacramentale, comprensiva dell’adorazione eucaristica a scena aperta, quale gesto di riconoscimento plenario della signoria di Dio realmente presente”. Per il presidente della CEI, “non può essere un caso fortuito, né si può spiegare con la semplicistica teoria del contagio sociale, il fatto che sullo scacchiere internazionale siano scoppiate nell’arco degli ultimi dieci mesi una serie di manifestazioni che hanno avuto i giovani come protagonisti indiscussi”. Ed ha aggiunto: “Avvertendosi tagliati fuori dai luoghi decisionali in cui si vanno affrontando i problemi dell’assetto economico e non solo, i giovani manifestano la loro incomprimibile esistenza”. Citando il Pontefice Benedetto XVI, il porporato ha poi ricordato che “all’origine della nostra esistenza c’è un progetto d’amore di Dio” e che vivere radicati nella fede “non è la semplice accettazione di alcune verità astratte, bensì una relazione intima con Cristo”. E’ stato proprio il Papa che a Madrid ha detto: “Cari giovani, non conformatevi con qualcosa che sia meno della verità e dell’amore, non conformatevi con qualcuno che sia meno di Cristo...dobbiamo proporre con coraggio e umiltà il valore universale di Cristo come salvatore di tutti gli uomini e fonte di speranza per la nostra vita”. In questo contesto il card. Bagnasco ha ricordato un confratello vescovo spagnolo il quale ha suggerito ai giovani della sua nazione “né indignati, né rassegnati” ed è quello che “anche noi suggeriamo ai giovani del nostro Paese, perché si pone in questa direzione il passo efficace per contribuire a superare la crisi che pure ci coinvolge, e farlo in modo creativo e non distruttivo”. “Non possiamo non incoraggiare fortemente i giovani a essere protagonisti di un cambiamento spirituale e culturale - ha concluso l’arcivescovo di Genova -, senza il quale nessuna soluzione tecnica può reggere”.I vescovi italiani auspicano che "il raduno interreligioso di Assisi, indetto da Benedetto XVI per il 27 ottobre prossimo, a venticinque anni dal primo incontro voluto da Papa Wojtyla, sprigioni per intero le sua potenzialità di bene". "A tale scopo - ha affermato il card. Bagnasco - noi e le nostre comunità ci sentiamo impegnati a pregare". A nome dei vescovi, Bagnasco ha espresso poi gratitudine al Papa per la sua presenza al Congresso Eucaristico Nazionale, di Ancona, "appuntamento che ha visto un'elevata partecipazione di popolo proveniente da ogni parte d'Italia, e una vigorosa tensione spirituale realmente unitiva". "Benedetto XVI - ha sottolineato il cardinale - continua a riservare alla Chiesa italiana gesti di squisita attenzione ed autentica premura apostolica". "Nei giorni scorsi - ha ricordato - lo abbiamo seguito e ammirato durante la visita che egli ha compiuto nella sua terra di Germania, ci siamo rallegrati per il successo del non facile viaggio, soprattutto ci siamo messi in ascolto del suo Magistero nitido e straordinario". In unione con il Papa, la Chiesa italiana, prega per la libertà religiosa nel mondo e solidarizza "con i cristiani perseguitati in vari Paesi, dall'Iraq al Pakistan, dal Vietnam alla Cina".

Agi, Zenit

Prolusione