“Afflitto” dalla notizia della morte di padre Fausto Tentorio, il missionario del Pime ucciso il 17 ottobre scorso ad Arakan (North Cotabato, Mindanao), Benedetto XVI ha inviato le sue condoglianze al vescovo di Kidapawan, mons. Romulo de la Cruz, ai fedeli, alla famiglia e ai confratelli. Nel messaggio, a firma del card. Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, il Papa “ringrazia Dio per la testimonianza di padre Fausto, quale sacerdote fedele e buono, che per molti anni ha servito il popolo filippino in modo instancabile e coraggioso”. Pregando per il riposo eterno del missionario, egli chiede che nel Paese “si rinunci alla violenza e si costruisca una società pacifica in cui tutti possano vivere in armonia” e offre la sua benedizione come “pegno di conforto e speranza”. Padre Fausto Tentorio è stato ucciso lo scorso lunedì, pochi minuti dopo aver celebrato la Messa e prima di recarsi a Kidapawan (Mindano, Filippine), per incontrarsi con gli altri sacerdoti della diocesi, nella casa del vescovo. Il suo assassino, con la sicurezza di chi ha potenti protettori, si è avvicinato e gli ha sparato due colpi alla testa. Con calma si è allontanato sulla sua motocicletta, il viso protetto da un casco protettivo. Padre Giovanni Vettoretto, Pime, già collaboratore di p. Tentorio, racconta all'agenzia AsiaNews: “Dal 17 ottobre, arrivano almeno 2mila persone al giorno per rendere omaggio a p. Fausto. Giungono anche politici, senatori, deputati e media, ma soprattutto la gente che lui ha aiutato in questi anni. Vi sono persone che affrontano il viaggio partendo anche all’una di notte, per arrivare qui dopo 5 o perfino 12 ore di viaggio, fra strade inesistenti, autobus di linea o mezzi di fortuna”.Tutti passano ore a vegliare la bara in preghiera, mentre in chiesa scorrono fotografie del sacerdote e del suo impegno a favore degli indigeni.
AsiaNews