giovedì 20 ottobre 2011

Il 12 dicembre nella Basilica Vaticana Benedetto XVI presiede la Messa per il bicentenario dell’indipendenza dell'America Latina

Nella memoria liturgica di Nostra Signora di Guadalupe, patrona dell’America latina, Benedetto XVI celebrerà lunedì 12 dicembre, alle 17.30, nella Basilica Vaticana, la Messa per il bicentenario dell’indipendenza dei Paesi latinoamericani. Accogliendo la proposta della Pontificia Commissione per l’America Latina, il Papa si associerà così alle commemorazioni che si svolgono in ogni parte del "continente della speranza", così come è stato definito dai Pontefici, a partire da Paolo VI sino a Benedetto XVIm e che coinvolgono in prima persona non solo le istituzioni statali e culturali ma anche le Chiese nelle diverse nazioni. Alla Celebrazione Eucaristica sono invitati a partecipare in modo particolare tutta la Curia romana, il personale diplomatico dei Paesi dell’America latina accreditato presso la Santa Sede e presso l’Italia, i sacerdoti latinoamericani che studiano a Roma, i religiosi e le religiose che provengono da quelle nazioni e appartengono ai numerosi ordini e congregazioni religiose residenti a Roma, le comunità di argentini, brasiliani, messicani e di tutti gli altri Paesi latinoamericani che per motivi familiari, di lavoro o altro risiedono nell’Urbe. Si prevede inoltre la presenza di significative personalità pubbliche venute espressamente dall’America latina per questo importante avvenimento. La celebrazione non sarà tuttavia riservata ai latinoamericani, ma aperta a tutti i romani e ai fedeli che desiderano parteciparvi. Per l’ingresso in Basilica basterà esibire il biglietto, assolutamente gratuito, che potrà essere richiesto con un certo anticipo alla Prefettura della Casa Pontificia e ritirato nei giorni precedenti la Messa presso il Portone di Bronzo. L’iniziativa è un gesto di squisita attenzione, di affetto e di solidarietà da parte di Benedetto XVI verso i popoli e le nazioni del continente della speranza. E’ anche espressione di quella sollecitudine pastorale con cui il Pontefice abbraccia idealmente quei popoli tra i quali è stato seminato e reso fecondo il Vangelo di Gesù Cristo: in America latina, infatti, è presente il 40 per cento dei battezzati nella Chiesa cattolica, legati da filiale devozione alla Vergine Maria, nella fedele comunione delle loro Chiese locali con la Sede di Pietro. Ed è, infine, il segno del contributo originale che la Chiesa cattolica sta offrendo per commemorare, alla luce della verità storica, questo bicentenario, per meglio illuminare l’attuale situazione dell’America latina e per nutrire la speranza di un futuro di pace e di giustizia. Le commemorazioni per ricordare l’indipendenza hanno acquisito grande importanza e risonanza nei Paesi latinoamericani. Le celebrazioni che si sono già svolte sino a oggi, e che continueranno a svolgersi nei prossimi anni, impegnano gli Stati, le amministrazioni pubbliche nazionali e locali, i diversi organismi intergovernativi regionali, le università e gli istituti accademici, numerosissime organizzazioni non governative e molte altre istanze civili, culturali e militari. Sono impegnate direttamente anche le Chiese locali in America latina, e in particolare il Consiglio episcopale latinoamericano (Celam). Al bicentenario sono stati dedicati numerosi documenti e dichiarazioni, sia da parte delle Conferenze Episcopali che di singoli vescovi, e sono stati elaborati vari programmi ecclesiali di celebrazioni a livello liturgico, accademico ed editoriale. Queste celebrazioni si concentrano specialmente in un arco di tempo che va dal 2010 al 2014, sebbene il Perú e il Brasile commemoreranno il bicentenario dell’indip endenza tra il 2020 e il 2022. Infatti, il processo di emancipazione latinoamericana si svolge dal 1808 al 1824, e questo in tierra firme, perché bisognerebbe includere l’indip endenza di Haiti (1804), quella molto posteriore di Cuba (1898) e le più recenti nel mondo caraibico.

L’Osservatore Romano