venerdì 25 novembre 2011

Presentazione della 20° Plenaria del Pontificio Consiglio per la Famiglia, a 30 anni dalla creazione del dicastero e dalla 'Familiaris consortio'

La famiglia in primo piano questa mattina nella Sala Stampa della Santa Sede, dove è stata presentata la 20° Assemblea Plenaria del Pontificio Consiglio per la Famiglia, in programma dal 29 novembre al 1° dicembre, quando i partecipanti verranno ricevuti da Benedetto XVI. Un evento particolare, giacché avviene nel 30° anniversario dell’Esortazione Apostolica di Giovanni Paolo II "Familiaris Consortio" e della fondazione dello stesso dicastero. Inizierà con un commosso omaggio alla tomba di Giovanni Paolo II la Plenaria del dicastero per la Famiglia. Il cardinale presidente Ennio Antonelli ha messo l’accento su questo dono che “il Papa delle famiglie” ha dato a tutta la Chiesa. E, alla luce di quel documento, ha sottolineato quali siano i compiti che le famiglie cristiane sono chiamate oggi a realizzare per dare testimonianza credibile al Vangelo: "Diventare un grande segno di credibilità del Vangelo, mediante il servizio reciproco, la procreazione generosa e responsabile, la cura e l’educazione dei figli, l’impegno sul lavoro, l’attenzione ai poveri e bisognosi, la preghiera in casa, la partecipazione alla Messa e alle attività ecclesiali, l’impegno nella società civile”. Il porporato ha, quindi, tenuto a ribadire che la Chiesa non ha una visione negativa della sessualità, come sovente si sente affermare: “In realtà la Chiesa esalta la sessualità, in quanto l’amore è anche come eros, come desiderio di felicità; lo esalta in quanto lo include nell’amore come dono di sé e come comunione, che è un riflesso della vita stessa di Dio e è un anticipo delle nozze eterne con Dio”. Dal canto suo, il segretario del dicastero, mons. Jean Lafitte, ha confermato che prosegue il lavoro per l’approntamento di un vademecum per i fidanzati annunciato l’anno scorso. Al riguardo, ha ribadito che il “fidanzamento” è oggettivamente “diverso dall’unione coniugale”, giacché questo “tempo di preparazione non prevede ancora di mettere in comune le rispettive esistenze”. Serve dunque “un’educazione dell’amore”. Sfida non facile, ha proseguito mons. Lafitte: “Nei fatti, le legislazioni rendono oggi giuridicamente legittimi modelli alternativi di famiglia che la separano dalla sua radice più profonda, e cioè l'amore di un uomo e di una donna legati da un’unione indissolubile”. Considerazioni riprese anche dal card. Antonelli che, rispondendo ai giornalisti, ha messo in guardia dal rischio di una libertà e di un’uguaglianza assolutizzate, che non tendano al bene. “E’ vero che il panorama è impressionante. Direi che c’è, soprattutto, questo mito della libertà e dell’uguaglianza: assolutizzati così sono due miti che diventano distruttivi...E sotto queste due parole vengono fatti passare tanti pseudo diritti e tanti comportamenti aberranti!”. E tuttavia, il porporato ha tenuto a sottolineare che ci sono anche molte luci, grazie allo svilupparsi della pastorale familiare, all’impegno delle coppie cristiane e alla collaborazione delle diocesi con i movimenti ecclesiali. Ancora, il porporato si è soffermato sull’esempio di santità di 7-8 famiglie, per le quali è in corso la Causa di Beatificazione. Tra queste anche i genitori del missionario del Pime, padre Piero Gheddo.

Radio Vaticana

CONFERENZA STAMPA DEL PONTIFICIO CONSIGLIO PER LA FAMIGLIA: PRESENTAZIONE DELLA XX ASSEMBLEA PLENARIA E DEL XXX ANNIVERSARIO DELLA "FAMILIARIS CONSORTIO" E DELLA CREAZIONE DEL DICASTERO