venerdì 10 febbraio 2012

Complotto in Vaticano: Bertone infuriato per l’ennesima fuga di notizie, cardinali in imbarazzo. E per qualcuno il conclave è già iniziato

Il card. Tarcisio Bertone è furioso per l’ennesima fuga di notizie e documenti dai Sacri Palazzi. Il 28 gennaio scorso, nella riunione dei capi dicastero alla presenza del Papa, il Segretario di Stato aveva raccomandato a vescovi e cardinali di mantenere il massimo riserbo sui documenti che circolano in Curia e di controllare i propri collaboratori. La memoria riservata che il card. Dario Castrillon Hoyos ha fatto avere al Papa nel mese di gennaio, come riferito da Il Fatto Quotidiano, ha girato per giorni nei Sacri Palazzi. Così come era nota la circostanza del viaggio del card. Paolo Romeo in Cina. Un fatto è certo: non è stato il card. Castrillon, che pure conosce bene il tedesco, a redigere la nota, ma gli è stata passata già scritta da ambienti della Chiesa tedesca con i quali il cardinale colombiano è in contatto. Raggiunto da Panorama Castrillon non ha voluto rivelare l’identità di chi gli ha passato quel testo. Quanto al card. Romeo c’è molto imbarazzo nella Curia di Palermo. L’ex nunzio, arcivescovo nel capoluogo siciliano da cinque anni, si è recato in Cina come affermato dal documento ma non aveva alcun mandato da parte della Santa Sede. E’ difficile pensare che un diplomatico di esperienza come Romeo si sia lasciato andare a dichiarazioni come quelle riportate nel documento consegnato in Vaticano. Piuttosto pesa in questa faccenda l’antica ruggine tra Romeo e Castrillon. L’arcivescovo di Palermo, infatti, non ha mai nascosto la sua diffidenza nei confronti dei tradizionalisti, ai quali invece è molto vicino Castrillon. In occasione della visita del Papa a Palermo nel 2010, Romeo aveva fatto rimuovere dalla Digos uno striscione dei tradizionalisti cattolici rivolto al Papa. Da parte sua il card. Castrillon è stato messo un po’ da parte dopo la vicenda Williamson, il vescovo lefebvriano negazionista al quale, su suo suggerimento, il Papa ha tolto la scomunica. E’ probabile allora che chi ha fabbricato la nota sul complotto abbia pensato di approfittare del dissidio tra Romeo e Castrillon e abbia fatto leva forse sul desiderio del cardinale colombiano di tornare nelle “grazie” del Papa portando un tale documento. In Vaticano non danno alcun peso alla minaccia del complotto annunciato nel testo. Ma per qualcuno evidentemente le manovre in vista del conclave sono già iniziate. E l’arcivescovo di Milano, Angelo Scola, è già considerato un “temibile” concorrente per il soglio di Pietro.

Ignazio Ingrao, Panorama.it