Il card. Willem Jacobus Eijk (nella foto con Benedetto XVI), arcivescovo di Utrecht, ha indirizzato nei giorni scorsi una lettera ai sacerdoti, ai diaconi, agli operatori pastorali e a tutti coloro che ricoprono incarichi diocesani di rilievo, informandoli che si dedicherà più attentamente al modo in cui la liturgia, specialmente quella Eucaristica, viene celebrata nell’arcidiocesi di Utrecht. Si tratta di una lettera dai toni abbastanza fermi e decisi, nella quale il porporato ha voluto affrontare una questione sorta dal fatto che in molte parrocchie olandesi non si svolgerebbe una degna celebrazione dell’Eucaristia in unione con la Chiesa universale. Quando era vescovo di Groningen-Leeuwarden, il card. Eijk aveva affrontato lo stesso problema, e sembra chiaro che il porporato intenda utilizzare lo stesso metodo collaudato che ha già adottato in passato. "Per il mio incarico e la mia responsabilità come arcivescovo di Utrecht - scrive il cardinale - esorto tutti i sacerdoti, i diaconi, gli operatori pastorali e gli assistenti spirituali che stanno compiendo una missione pastorale nell’arcidiocesi di Utrecht a conoscere e a seguire attentamente le norme liturgiche che sono in vigore per la Santa Eucaristia, così come per le altre celebrazioni liturgiche (come stabilito nel Codice di Diritto Canonico, nell’ordinamento generale del Messale romano e nell’Istruzione 'Redemptionis sacramentum'). Se dovesse accadere che in futuro io giunga alla conclusione che le norme liturgiche in vigore per la Santa Eucaristia e/o per altre celebrazioni liturgiche sono state ancora una volta violate, non esiterò a imporre, o a fare imporre, sanzioni canoniche ai responsabili, non esclusa la revoca della loro missione pastorale. Auspico vivamente - conclude il porporato - che non si debba arrivare a questo e che voi dai vostri vari incarichi continuiate tutti a contribuire lealmente a una degna e corretta celebrazione della liturgia, specialmente l’Eucaristia, nella nostra arcidiocesi".
L'Osservatore Romano