Una "aspettativa di grande speranza" quella che il popolo messicano, soprattutto la comunità cattolica del Paese, vive a due giorni dall'arrivo di Benedetto XVI, che nel suo 23° viaggio all'estero, dal 23 al 29 marzo, sarà prima in Messico e poi a Cuba. In un'intervista alla Radio Vaticana mons. Carlos Aguiar Retes, presidente della Conferenza Episcopale del Messico e presidente del Celam, la Conferenza dei vescovi latinoamericani, spiega quanto il Paese sia legato alla figura del Pontefice, non solo a quella di Giovanni Paolo II che vi giunse cinque volte. Wojtyla, "il primo Papa che ha visitato il nostro Paese - dice mons. Retes -, ha sentito immediatamente, sin dal suo primo viaggio, la grande emozione nel vedere quanto la figura del Successore di Pietro sia amata in Messico". Con Giovanni Paolo II "scattò rapidamente una grande empatia, una grande relazione con colui che rappresenta la Chiesa di Cristo". Questo affetto, "che si è manifestano apertamente con Karol Wojtyla, sarà senza alcun dubbio espresso anche nei confronti di Benedetto XVI: questo perchè è un sentimento che riguarda la figura del Papa in sè, la figura stessa dell'istituzione del ministero pontificio". Secondo Retes, "tutto questo il popolo messicano lo sente molto e noi pastori possiamo verificarlo nei colloqui, nei momenti di incontro con le comunità ecclesiali. È molto forte l'emozione, via via che si avvicina il momento dell'incontro con il Santo Padre Benedetto XVI". Il viaggio del Papa in Messico e a Cuba “non è solamente una visita a questi due Paesi, ma sarà simbolicamente, attraverso loro, un abbraccio a tutti i Paesi dell’America Latina e del Caribe”. “La realtà che vive Cuba e la realtà che vive il Messico sono due espressioni ben distinte tra loro - ha osservato mons. Aguiar Retes -, ma rappresentano le diverse situazioni della maggior parte dei Paesi dell’America Latina”. Grazie alla presenza dei rappresentanti di tutti gli episcopati, ha proseguito, il viaggio “diventa un incontro che si prolunga, che si amplia. Sicuramente, molto di quanto ci dirà il Santo Padre ci sarà di aiuto e ci permetterà di orientarci nella situazione che vive ciascun Paese”. La comunità cattolica messicana, ha detto mons. Aguiar Retes, “sta mettendo nella preparazione di questa visita la parte migliore di se stessa”. Le diocesi “stanno realizzando un lavoro di base nelle parrocchie, affinché tutti, compresi i milioni di cattolici che non potranno essere presenti in Guanajuato, possano ugualmente seguire tutti gli eventi, che saranno trasmessi in diretta televisiva”. E a proposito dei drammi economici, oltre che sociali e politici, che il Paese attraversa, dei "problemi che mai ha vissuto" in questa forma, delle "situazioni particolarmente complesse" che deve affrontare, "confidiamo e speriamo, con tutti noi stessi - aggiunge il vescovo -, che la presenza del Santo Padre ci infonda un grande entusiasmo e una grande gioia, nonostante tutte le nostre difficoltà che stiamo vivendo".
Oltretevere, SIR
Messico. Il presidente dei vescovi sul viaggio di Benedetto XVI: tutto il Paese è molto legato alla figura del Papa