martedì 24 aprile 2012

Domani a Hunan, in Cina, nuova ordinazione episcopale con l'approvazione del Papa. Il fattore dei vescovi che hanno preso parte ad atti illegittimi

Per la seconda volta durante l'anno, sarà ordinato un vescovo per la Chiesa Cattolica in Cina con l'approvazione di Papa Benedetto XVI e delle autorità cinesi. Prosegue così il miglioramento delle relazioni sino-vaticane rispetto ai rapporti dei sei mesi precedenti, anche se i problemi non sono del tutto assenti. Padre Methodius Qu Ailin sarà ordinato vescovo della diocesi di Hunan domani. La cerimonia avrà luogo nella Cattedrale dell’Immacolata Concezione della città di Changsha, la capitale della provincia di Hunan. La provincia si trova nella valle del fiume Yangtze, a sud del lago Dongting (il nome Hunan significa “a sud del lago”) e il suo centro è situato a 1000 km da Shanghai, 1200 km da Pechino e 500 km da Guangzhou. Il prete 51enne fu eletto il 19 dicembre 2011 durante l’elezione democratica imposta dalle autorità cinesi per la scelta dei vescovi. Nella votazione, egli ottenne 54 voti su 55. Il vescovo di Pechino Joseph Li Shan presiederà alla cerimonia di ordinazione, hanno riferito le fonti a UCA News. All’evento parteciperanno anche altri vescovi in piena comunione con il Papa. La presenza del vescovo Li Shan rappresenta un difficile fattore di agitazione, dal momento che egli ha già infranto due volte la Legge Canonica partecipando a due ordinazioni illegittime, ossia consacrazioni di candidati vescovi che non hanno ricevuto l’approvazione del Papa. Egli deve ancora formalmente richiedere e ottenere il perdono di Papa Benedetto XVI per aver danneggiato l’unità della Chiesa Cattolica cinese. Il candidato vescovo Qu nacque nel 1961 e fu ordinato prete a Hengyang nel 1995. Al momento è vicedirettore dell’Associazione Patriottica Cattolica della provincia di Hunan, organizzazione non riconosciuta dalla Santa Sede. Inoltre, egli è membro della Conferenza Politica Consultiva della città di Hengyang, ha riferito UCA News. Come altre 40 diocesi circa, la diocesi di Hunan, che conta 65.000 cattolici e una ventina di preti, è stata senza vescovo sin dalla morte del vescovo Simon Qu Tianxi nel 2000. Secondo l’Annuario Pontificio, in origine erano presenti quattro diocesi e cinque prelature apostoliche nella provincia di Hunan, che registra una popolazione di 64 milioni di abitanti. Tuttavia, le entità legittimate dallo Stato istituite dalle autorità comuniste negli anni cinquanta per controllare la Chiesa Cattolica cinese, riorganizzarono i confini della diocesi della provincia nel 1991, e poi nuovamente nel 1999, unendo tutti questi territori ecclesiastici sotto un'unica diocesi, Hunan. Poiché questa riorganizzazione non ha ancora ottenuto l’approvazione della Santa Sede, il nuovo vescovo sarà ufficialmente riconosciuto a Roma come “il vescovo di Changsha”. L’ordinazione di Hunan avverrà durante l’incontro plenario annuale (23-25 aprile) della Commissione papale per la Chiesa in Cina, in Vaticano. La Commissione, istituita da Papa Benedetto nel 2007, riunisce i funzionari vaticani anziani e i vescovi cinesi di Hong Kong, Macao e Taiwan e i rappresentanti degli ordini religiosi particolarmente rilevanti in Cina. All’incontro non è presente nessun rappresentante proveniente dalla Cina continentale. Mentre l'interesse principale di quest'anno riguarda la formazione dei cattolici laici nella Chiesa continentale, è probabile che durante l’incontro si discuteranno altre questioni, tra cui l’ordinazione dei vescovi in Cina e il fattore disgregante per l’unità della Chiesa costituito dall’unione di prelati in comunione con il Papa e di altri che hanno infranto la Legge Canonica partecipando all’ordinazione di candidati vescovi senza l’approvazione del Papa. Benedetto XVI, che ha osservato gli sviluppi in Cina sin dalla sua Elezione, parteciperà ad alcune fasi dell’incontro. Si suppone che subito dopo il Vaticano diffonderà una dichiarazione.

Gerard O'Connell, Vatican Insider