sabato 21 aprile 2012

Il Papa: la fede cristiana fermento di cultura e luce per l'intelligenza, stimolo a svilupparne tutte le potenzialità positive per il bene dell'uomo

"Una fede giovane, ricca di slancio e di ideali, è in grado, oggi come allora, di rispondere generosamente al mandato del Signore: 'Di questo voi siete testimoni'". Ad assicurarlo è il card. Tarcisio Bertone, segretario di Stato vaticano, nel messaggio inviato, a nome del Papa, al card. Angelo Scola (nella foto con Benedetto XVI), presidente dell'Istituto Giuseppe Toniolo di studi superiori, al magnifico rettore e all'intera comunità accademica, in occasione dell'88ª Giornata per l'Università Cattolica del Sacro Cuore, che si celebra domani sul tema "Il futuro del Paese nel cuore dei giovani". "La fede di chi ha fatto esperienza dell'incontro con Gesù Cristo come presenza reale – spiega il cardinale – è una forza che trasforma la vita personale e muove all'impegno per gli altri, ed è una forza potente di rinnovamento sociale. Per questo la fede dei giovani cristiani è motivo di speranza per il futuro dei Paesi in cui essi vivono e coltivano la loro formazione". La Giornata, sottolinea il card. Bertone, "riceve quest'anno una luce speciale dalla beatificazione del Servo di Dio Giuseppe Toniolo, il cui nome è legato indissolubilmente a codesto ateneo". Altro importante anniversario: i 50 anni dall'apertura del Concilio Vaticano II. Nella "Gaudium et Spes", ricorda il cardinale, si legge: "Si può pensare legittimamente che il futuro dell'umanità sia riposto nelle mani di coloro che sono capaci di trasmettere alle generazioni di domani ragioni di vita e di speranza". "E chi è in grado di trasmettere ragioni di vita e di speranza più di Cristo Signore?", il commento del card. Bertone: "Egli è vivo, è il Risorto, e cammina con noi come fece con i discepoli di Emmaus, di cui parla proprio il Vangelo della domenica in cui celebriamo l'88ª Giornata per l'Università Cattolica del Sacro Cuore". "L'inquietudine nel loro cuore, che un'ora difficile inevitabilmente produce, è dissolta dalla luce del mistero pasquale, punto di riferimento del loro pensare e fonte di ferma speranza", osserva il card. Bertone a proposito dei discepoli di Emmaus, che "diventano, così, ricchi di energia propulsiva di rinnovamento, perché ciò che non era immaginabile è avvenuto: la morte è stata sconfitta. Ringiovanisce allora la fede, si riapre il futuro; i passi stanchi e delusi riacquistano forza e si fanno veloci". E proprio il riferimento alla fede in Cristo, "come luce che dilata la ragione umana e conforta lo spirito", è ciò che "definisce l'originalità della elaborazione del sapere in Università Cattolica, la sua peculiarità culturale e pedagogica, la dialettica delle posizioni che legittimamente l'arricchisce". "Con questa sua propria identità, che è spirituale prima ancora che culturale – le parole del card. Bertone – la Cattolica offre un contributo qualificato all'impegno di tutta la Chiesa in Italia al servizio dell'educazione, mentre rinnova il suo rapporto privilegiato con la Sede di Pietro. Essa compie quotidianamente un'opera di discernimento, alla scuola dello Spirito Santo, per agire efficacemente nella città dell'uomo e promuoverne il vero bene". Fedele all'intento del suo fondatore, l'Università Cattolica "persegue l'impegno arduo, ma sempre entusiasmante, di un'educazione della persona radicata nella coltivazione alta del sapere, dove la scienza s'incrementa in sapienza". Sulla scia dell'insegnamento di padre Gemelli, infatti, l'Università Cattolica "ritiene imprescindibile e qualificante l'obiettivo di un'educazione integrale, dove il soggetto non sia scisso tra valori e saperi, ma ne colga la sintesi, nell'orizzonte di un umanesimo plenario". Come "preoccupazione essenziale", c'è "la formazione integrale dell'uomo", che comporta la "reciproca inclusione di coltivazione aperta della scienza e di formazione del soggetto in tutte le sue dimensioni compresa quella spirituale". Da qui deriva anche "la capacità e il coraggio di fare progetti, superando la tentazione di conservare soltanto l'esistente preoccupandosi prevalentemente degli aspetti organizzativi". Si realizza così in profondità, per il card. Bertone, "quella unità di fede e vita su cui già richiamava l'attenzione il Concilio Ecumenico Vaticano II". "L'atteggiamento che si appaga di un tornaconto immediato non diventa impulso socialmente rilevante, apporto costruttivo all'edificazione della comunità", sottolinea il cardinale, soffermandosi sulla necessità di "tenere ben presente e ribadire con forza che la fede cristiana è fermento di cultura e luce per l'intelligenza, stimolo a svilupparne tutte le potenzialità positive, per il bene autentico dell'uomo; e che, senza nulla imporre, ma persuadendo con argomentazione razionale, essa delinea uno sfondo antropologico di valenza insuperabile per elaborare validi percorsi pedagogici". Ciò comporta "il rilancio e la qualificazione della pastorale universitaria nelle Chiese particolari, come azione non marginale, ma inserita nella vita ordinaria delle comunità ecclesiali". Compito della Chiesa, infatti, "è raggiungere l'uomo là dove vive, studia, lavora, soffre, si ristora; aiutarlo a scoprire la fecondità del Vangelo per la sua esistenza quotidiana, personale e sociale". Solo così, conclude il card. Bertone, il Vangelo "è in grado di illuminare e orientare la soluzione di questioni vitali per il futuro dell'umanità".

SIR