giovedì 26 aprile 2012

Nunzio in Iraq: spero che il Papa possa un giorno posare il piede su questa terra di Abramo, patrimonio comune delle tre religioni monoteiste

"Le ottime relazioni tra la Santa Sede e l'Iraq si riflettono nelle riunioni delle più alte autorità irachene con il Santo Padre Benedetto XVI. Posso solo esprimere la profonda speranza che un giorno il Papa possa ricambiare queste visite e posare il piede su questa terra di Abramo, una terra che fa parte del patrimonio comune delle tre religioni monoteiste". Così mons. Giorgio Lingua, nunzio apostolico in Iraq, ad un recente incontro a Baghdad con le autorità irachene in occasione del settimo anniversario del Pontificato di Benedetto XVI. La Santa Sede, ha detto il diplomatico vaticano in un discorso riportato, in inglese, italiano ed arabo, sul blog Baghdadhope, "sta operando perché i cristiani iracheni rimangano nella loro patria ancestrale e si augura che coloro che sono stati costretti ad emigrare possano presto trovare un posto sicuro dove tornare e riprendere le proprie attività". Nel ringraziare le autorità irachene "per tutti gli sforzi ed i significativi progressi compiuti nel garantire la sicurezza nel paese, nonostante sporadici attacchi terroristici come quelli di oggi che devono essere condannati con forza e determinazione e per i quali desidero esprimere il mio profondo dolore e le mie sincere condoglianze", ha detto mons. Lingua, "spero che lo spirito di riconciliazione tra tutti i gruppi politici, religiosi ed etnici prevarrà in modo che il meraviglioso mosaico delle persone che costituiscono questa popolazione possa trovare il percorso verso la pace e la prosperità per l'intero popolo iracheno".

TMNews