“L'impegno dei leader religiosi per la causa della pace è della massima importanza” nella società attuale: lo scrive Benedetto XVI in un messaggio al venerabile Kojun Handa in occasione del 25° anniversario dell’incontro interreligioso di preghiera di Hieizan, sul Monte Hiei, nei pressi di Kyoto, dove sorge un monastero buddista tendai. Il messaggio è stato letto questa mattina da mons. Pier Luigi Celata, segretario emerito del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, che si trova in questi giorni in visita in Giappone. Il Papa saluta con gioia e amicizia i leader religiosi riuniti a Hieizan “nello spirito dello storico incontro di Assisi promosso nel 1986” dal Beato Giovanni Paolo II. “Grazie ai vostri sforzi, il vertice sul Monte Hiei è diventato un grande evento annuale che contribuisce efficacemente al dialogo tra persone di convinzioni diverse”, scrive il Papa, che si dice fiducioso che i lavori del Vertice e il Simposio promosso per studiare la risposta dei leader religiosi ai disastri naturali, “porteranno ad una maggiore solidarietà e aiuto reciproco”. “Secondo la prospettiva cristiana – continua il messaggio - l'amore donato a coloro che soffrono è un riflesso della carità di Dio che ha così amato il mondo da mandare il suo unico Figlio, Gesù Cristo”. Il Papa rivolge poi il suo pensiero al terremoto e allo tsunami che hanno colpito l’anno scorso il nord-est del Giappone con “conseguenze devastanti per l'intera nazione”. E’ stato tuttavia “incoraggiante”, sottolinea Benedetto XVI, notare “il ruolo efficace dei capi religiosi nell’offrire speranza e sostegno, consiglio e conforto, a tutti i sofferenti”. Questo “tragico evento – conclude il Papa - mostra anche come persone di convinzioni diverse possano cooperare tra loro per il bene” dell’umanità.
Radio Vaticana