giovedì 2 agosto 2012

La presenza della Santa Sede su Twitter: poca interattività, tweet automatici e puramente istituzionali, nessun coinvolgimento 'sociale'

Che i politici parlino molto ma non ascoltino granché, non è una grande novità. Ma, a quanto pare, i leader del mondo hanno portato le loro 'cattive abitudini' anche nel mondo dei social network del web 2.0. A rivelarlo è "Twiplomacy", uno studio realizzato dell'agenzia globale di comunicazioni Burson-Marsteller e pubblicato a fine luglio per studiare come i 'grandi' del mondo interagiscano tra di loro e con il pubblico nella grande arena globale di Twitter. La ricerca, condotta sugli account di 264 leader mondiali di 125 Paesi, rivela che gli uomini più potenti del mondo non solo rispondono poco ai loro followers ma si seguono anche poco tra loro: insomma, non solo non ascoltano i loro cittadini ma nemmeno i loro 'pari'. Per fare un esempio, la 'superstar' assoluta tra i politici su Twitter, il presidente Usa Barack Obama, 'segue' solo altri tre leader mondiali (per la cronaca, si tratta del primo ministro inglese, di quello norvegese e di quello russo). Lo studio dedica un capitolo anche alla presenza del Vaticano su Twitter, che sembra avere gli stessi handicap della maggioranza degli altri leader e istituzioni globali: poca interattività, tweet automatici e puramente istituzionali, nessun coinvolgimento 'sociale' nel nuovo mezzo, tanto che gli account ufficiali del Vaticano non seguono nessun altro utente Twitter. In totale, i sei account vatican_va (uno per ogni lingua del portale web della Santa Sede: inglese, italiano, francese, spagnolo, tedesco e portoghese) sono seguiti da circa 7mila persone e 'cinguettano' circa una volta ogni due giorni. Stesso discorso vale anche per l'account ufficiale di Papa Benedetto XVI, @BenedictusPPXVI (da non confondere con @Pope2YouVatican, un esperimento 'social' gestito dal Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali con quasi 30mila follower). Da quando è stato creato, lo scorso 21 febbraio, l'account papale non ha neanche messo una propria immagine nel profilo e non ha mandato nemmeno un tweet, in attesa che in Vaticano decidano come gestire questa nuova presenza online del pontefice. Pur rimanendo in silenzio, però, ha già raccolto più di 2500 follower: segno, questo, che c'è ancora 'sete' di comunicazione autentica e aperta da parte dei vertici della Chiesa. Più successo, secondo l'analisi di Twiplomacy, ha avuto invece la presenza su Twitter del portale di notizie vaticano News.va: anche qui sei account in diverse lingue, ma con quasi 100mila follower per la versione inglese e più di 10mila per quella italiana. Sempre nulla, però l'interattività e il collegamento con altri utenti. Da questo punto di visto, più vivace è l'account, non segnalato dallo studio, del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, @PCCS_VA, che quasi 7mila follower e 'segue' 155 utenti, tra cui cardinali, ordini religiosi e organi di informazione religiosa e non. Infine, una curiosità: il tweet vaticano più popolare di sempre, quello cioè che è stato 'ritwittato' più spesso, è anche il primo di sempre. Un annuncio comparso il 9 giugno 2011 sull'account @vatican_va_en dell'udienza concessa da Papa Ratzinger ai vescovi indiani...

Alessandro Speciale, Vatican Insider

twiplomacy.com