venerdì 19 ottobre 2012

Dal 1° novembre istituita presso la Segreteria di Stato una Commissione composta da almeno 5 membri indicati dai principali dicasteri che valuterà tutti i nomi, di laici e prelati, proposti per assunzioni o incarichi negli organismi vaticani

La Santa Sede impone un maggiore controllo, rendendole più rigide e in qualche modo più "centralizzate", sulle procedure per la designazione di nuove assunzioni nei dicasteri e nei vari enti vaticani. Dal primo novembre prossimo, infatti, viene istituita presso la Segreteria di Stato una nuova Commissione, presieduta dall’assessore per gli Affari generali mons. Peter Bryan Wells e composta da almeno 5 membri indicati dai principali dicasteri, che valuterà tutti i nominativi, sia di laici che di prelati, proposti per assunzioni o incarichi negli organismi vaticani, siano essi Congregazioni, Pontifici Consigli o altri enti tecnici. Una sorta di "commissariamento", che intende combattere sia forme di favoritismi o "nepotismi", sia l’inserimento di personale che poi si dimostri inadeguato ai compiti. E non è un caso che la nuova "stretta" avvenga proprio all’indomani di un processo in cui un maggiordomo "infedele" è stato condannato a un anno e mezzo di carcere per il furto di documenti del Papa. Il nuovo organismo che viene creato, stando a quanto riferiscono fonti vaticane ben informate, appare come qualcosa di più di una semplice Commissione di controllo e valutazione. In altre parole, nessun dicastero o ente vaticano potrà più assumere personale direttamente. La struttura interessata all’assunzione o all’affidamento dell’incarico dovrà farne richiesta alla Commissione, che raccoglierà tutte le domande di color che vorranno lavorare in Vaticano. La Commissione proporrà una "terna" di nomi. In caso di bocciatura della "terna", se ne presentà una seconda. Nel caso poi di una ulteriore bocciatura dei nomi proposti, sarà la Commissione stessa a procedere autonomamente all’assunzione, con una scelta fatta a propria discrezione. Ai singoli dicasteri resta quindi una facoltà di "scelta" dei nominativi, ma il vero potere sul reclutamento di personale viene centralizzato presso la Segreteria di Stato. Addio quindi alle assunzioni facili di "amici degli amici", oppure di congiunti e raccomandati. O meglio, tutto passerà comunque sotto il controllo del più alto organo della Curia romana. E la supervisione non riguarderà solo i nuovi dipendenti "laici", ma anche tutti gli incarichi che in Vaticano saranno affidati a prelati. Tutto, insomma, passerà attraverso le strette maglie della nuova Commissione presieduta dall’americano Wells, quindi direttamente sotto l’egida del card. Tarcisio Bertone e dei suoi diretti collaboratori. La notizia è stata confermata all'agenzia Asca dal portavoce vaticano, padre Federico Lombardi. Tuttavia, sottolinea il direttore della Sala Stampa vaticana, già oggi è necessario un ''passaggio'' dalla Segreteria di Stato per le assunzioni in Vaticano, con la ''richiesta di un nulla osta''. Quindi, precisa Lombardi, ''non c'è una novità nella procedura se non che forse saranno richieste piu' informazioni sui candidati''.
Vatican Insider, Asca