Benedetto XVI, nell’omelia della Messa nella parrocchia di San Patrizia, ha ricordato che questa terza domenica di Avvento viene chiamata domenica "Gaudete", in quanto la Liturgia invita alla gioia. “L’Avvento – ha ricordato il Papa nell’omelia della messa - è anche tempo
di gioia, perché in esso si risveglia nei cuori dei credenti l’attesa del
Salvatore, e attendere la venuta di una persona amata è sempre motivo di gioia”.
Gesù, inoltre, “reca agli uomini la salvezza, una nuova relazione con Dio che
vince il male e la morte, e porta la vera gioia per questa presenza del Signore
che viene a illuminare il nostro cammino che spesso è oppresso dalle tenebre
dell’egoismo”. Il nostro, ha aggiunto a braccio, “non è un Dio lontano, ma è un
Dio che sta con noi nella Santa Eucaristia e nella Chiesa viva. Anche noi
dobbiamo essere portatori di questa presenza di Dio”. Di qui l’invito a
“rallegrarci per questa sua vicinanza, per questa sua presenza”. Solo il peccato
“ci allontana da Lui”, ma il Signore “non cessa di amarci e continua ad esserci
vicino con la sua misericordia, con la sua disponibilità a perdonare e a
riaccoglierci nel suo amore”. In realtà, “chi accoglie i doni di Dio in modo
egoistico, non trova la vera gioia; invece chi trae occasione dai doni ricevuti
da Dio per amarlo con sincera gratitudine e per comunicare agli altri il suo
amore, questi ha il cuore veramente pieno di gioia”.
In questa domenica, attraverso le parole di Giovanni Battista, c’è anche un invito alla conversione: “Dio si fa uomo come noi per donarci una speranza che è certezza: se lo seguiamo, se viviamo con coerenza la nostra vita cristiana, Egli ci attirerà a Sé, ci condurrà alla comunione con Lui; e nel nostro cuore ci sarà la vera gioia e la vera pace, anche nelle difficoltà, anche nei momenti di debolezza”, ha sottolineato il Pontefice. “La vostra parrocchia – ha detto - formatasi sul Colle Prenestino tra la fine degli anni ’60 e la metà degli anni ’80, dopo le difficoltà iniziali dovute alla mancanza di strutture e di servizi, si è dotata di una nuova bella chiesa, inaugurata nel 2007 dopo una lunga attesa. Questo edificio sacro sia pertanto uno spazio privilegiato per crescere nella conoscenza e nell’amore di Colui che tra pochi giorni accoglieremo nella gioia del suo Natale come Redentore del mondo e nostro Salvatore. Non mancate di venirlo a trovare spesso, per sentire ancora di più la sua presenza che dona forza. Mi rallegro per il senso di appartenenza alla comunità parrocchiale che, nel corso di questi anni, è venuto sempre più maturando e consolidandosi. Vi incoraggio affinché cresca sempre più la corresponsabilità pastorale in una prospettiva di autentica comunione fra tutte le realtà presenti, chiamate a vivere la complementarietà nella diversità. In modo particolare, desidero richiamare a voi tutti l’importanza e la centralità dell’Eucaristia nella vita personale e comunitaria".
"La Santa Messa sia al centro della vostra domenica, che va riscoperta e vissuta come giorno di Dio e della comunità, giorno in cui lodare e celebrare Colui che è morto e risorto per la nostra salvezza e ci chiede di vivere insieme nella gioia di una comunità aperta e pronta ad accogliere ogni persona sola o in difficoltà. Allo stesso modo, vi esorto ad accostarvi con regolarità al sacramento della Riconciliazione, soprattutto in questo tempo di Avvento”. Si è quindi rallegrato per quanto si fa nella preparazione dei ragazzi e dei giovani ai Sacramenti della vita cristiana. “L’Anno della fede, che stiamo vivendo – ha osservato - deve diventare un’occasione per far crescere e consolidare l’esperienza della catechesi, in modo da permettere a tutto il quartiere di conoscere e approfondire il Credo della Chiesa e incontrare il Signore come una Persona viva. Rivolgo uno speciale pensiero alle famiglie, con l’augurio che possano pienamente realizzare la propria vocazione all’amore con generosità e perseveranza. E una speciale parola di affetto e di amicizia il Papa vuole dirigerla anche a voi, carissimi ragazzi, ragazze e giovani che mi ascoltate, ed ai vostri coetanei che vivono in questa parrocchia. Sentitevi veri protagonisti della nuova evangelizzazione, mettendo le vostre fresche energie, il vostro entusiasmo e le vostre capacità a servizio di Dio e degli altri, nella comunità”. Il Papa ha così concluso la sua omelia: “La liturgia odierna ci chiama alla gioia e alla conversione. Apriamo il nostro spirito a questo invito; corriamo incontro al Signore che viene, invocando e imitando san Patrizio, grande evangelizzatore, e la Vergine Maria, che ha atteso e preparato, silenziosa e orante, la nascita del Redentore!”.
SIR, Radio Vaticana
VISITA PASTORALE ALLA PARROCCHIA ROMANA DI SAN PATRIZIO A COLLE PRENESTINO - il testo integrale dell'omelia del Papa
In questa domenica, attraverso le parole di Giovanni Battista, c’è anche un invito alla conversione: “Dio si fa uomo come noi per donarci una speranza che è certezza: se lo seguiamo, se viviamo con coerenza la nostra vita cristiana, Egli ci attirerà a Sé, ci condurrà alla comunione con Lui; e nel nostro cuore ci sarà la vera gioia e la vera pace, anche nelle difficoltà, anche nei momenti di debolezza”, ha sottolineato il Pontefice. “La vostra parrocchia – ha detto - formatasi sul Colle Prenestino tra la fine degli anni ’60 e la metà degli anni ’80, dopo le difficoltà iniziali dovute alla mancanza di strutture e di servizi, si è dotata di una nuova bella chiesa, inaugurata nel 2007 dopo una lunga attesa. Questo edificio sacro sia pertanto uno spazio privilegiato per crescere nella conoscenza e nell’amore di Colui che tra pochi giorni accoglieremo nella gioia del suo Natale come Redentore del mondo e nostro Salvatore. Non mancate di venirlo a trovare spesso, per sentire ancora di più la sua presenza che dona forza. Mi rallegro per il senso di appartenenza alla comunità parrocchiale che, nel corso di questi anni, è venuto sempre più maturando e consolidandosi. Vi incoraggio affinché cresca sempre più la corresponsabilità pastorale in una prospettiva di autentica comunione fra tutte le realtà presenti, chiamate a vivere la complementarietà nella diversità. In modo particolare, desidero richiamare a voi tutti l’importanza e la centralità dell’Eucaristia nella vita personale e comunitaria".
"La Santa Messa sia al centro della vostra domenica, che va riscoperta e vissuta come giorno di Dio e della comunità, giorno in cui lodare e celebrare Colui che è morto e risorto per la nostra salvezza e ci chiede di vivere insieme nella gioia di una comunità aperta e pronta ad accogliere ogni persona sola o in difficoltà. Allo stesso modo, vi esorto ad accostarvi con regolarità al sacramento della Riconciliazione, soprattutto in questo tempo di Avvento”. Si è quindi rallegrato per quanto si fa nella preparazione dei ragazzi e dei giovani ai Sacramenti della vita cristiana. “L’Anno della fede, che stiamo vivendo – ha osservato - deve diventare un’occasione per far crescere e consolidare l’esperienza della catechesi, in modo da permettere a tutto il quartiere di conoscere e approfondire il Credo della Chiesa e incontrare il Signore come una Persona viva. Rivolgo uno speciale pensiero alle famiglie, con l’augurio che possano pienamente realizzare la propria vocazione all’amore con generosità e perseveranza. E una speciale parola di affetto e di amicizia il Papa vuole dirigerla anche a voi, carissimi ragazzi, ragazze e giovani che mi ascoltate, ed ai vostri coetanei che vivono in questa parrocchia. Sentitevi veri protagonisti della nuova evangelizzazione, mettendo le vostre fresche energie, il vostro entusiasmo e le vostre capacità a servizio di Dio e degli altri, nella comunità”. Il Papa ha così concluso la sua omelia: “La liturgia odierna ci chiama alla gioia e alla conversione. Apriamo il nostro spirito a questo invito; corriamo incontro al Signore che viene, invocando e imitando san Patrizio, grande evangelizzatore, e la Vergine Maria, che ha atteso e preparato, silenziosa e orante, la nascita del Redentore!”.
SIR, Radio Vaticana
VISITA PASTORALE ALLA PARROCCHIA ROMANA DI SAN PATRIZIO A COLLE PRENESTINO - il testo integrale dell'omelia del Papa