venerdì 21 dicembre 2012

Card. Amato: la santità non è mai troppa, quella dei Papi dimostra che il loro magistero era sostenuto e accompagnato da una profonda vita di fede, di speranza e di carità. Per la causa di Paolo VI nessuna corsia preferenziale

Oltre a quella di Paolo VI (nella foto con l'allora card. Ratzinger) sono in corso anche le cause di Beatificazione di Pio XII e di Giovanni Paolo I, mentre Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II sono stati già dichiarati Beati. Ieri, le 'eroiche virtù' di Paolo VI, che lo avviano verso l'onore degli altari. Non si rischia una 'inflazione' di Papi Santi? "Santa 'inflazione', è proprio il caso di dirlo", risponde in un'intervista ad Avvenire il card. Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. "Così fu per i primi secoli, quando tutti i papi furono o martiri o confessori. La santità ­come la bontà, come la bellezza, come la giustizia - non è mai troppa. La santità dei Papi dimostra che il loro magistero era sostenuto e accompagnato da una profonda vita di fede, di speranza e di carità". Papa Paolo VI "ebbe una fede incrollabile nel Vangelo, nella santità della Chiesa, nella bontà dei valori della tradizione cristiana, nella difesa del Concilio Ecumenico Vaticano II. Il suo Credo del popolo di Dio ne è prova convincente", afferma il porporato salesiano. Ora, "la causa segue il normale iter canonico. In concreto, se la postulazione presenta un'ipotesi di miracolo la Congregazione delle Cause dei Santi procede con i vari gradi di valutazione: consulta medica (se si tratta, ad esempio, di guarigione scientificamente inspiegabile), congresso teologico, seduta ordinaria dei cardinali e dei vescovi e, infine, decisione finale del Santo Padre. Subito dopo si può procedere alla beatificazione". Per Montini, ad ogni modo, non è prevista alcuna 'corsia preferenziale', come quella riservata alla causa del Beato Giovanni Paolo II. "Nelle cause dei Santi - afferma il card. Amato - non è possibile fare previsioni sui tempi. Le cause maturano quando tutti i passaggi sono stati espletati al meglio. In questa causa, come nelle altre, c'è grande sollecitudine, ma non fretta, anche per rispetto della grande figura di Papa Montini. In ogni caso, il decreto sull'eroicità delle virtù di Paolo VI costituisce una felice coincidenza nella celebrazione dell'Anno della fede". Oltre alla causa di Beatificazione di Paolo VI, ieri Benedetto XVI ha fatto avanzare anche altre cause, tra le quali quella di canonizzazione degli 800 beati martiri di Otranto "Perseguitati e uccisi per non tradire la loro fede in Cristo, i martiri sono testimoni credibili del Vangelo", spiega Amato. "La vicenda degli ottocento martiri d'Otranto è esemplare, anche se poco nota. Fatti prigionieri dagli ottomani nell'estate del 1480, ottocento uomini, giovani e anziani, furono massacrati per il loro rifiuto di convertirsi. Il loro martirio è, da una parte, un'ulteriore testimonianza di fedeltà a Cristo e alla sua parola di vita e di verità, e, dall'altra, un grido alla libertà religiosa, ancora oggi calpestata in tutto il mondo".

TMNews