“Un cordiale augurio di serenità e di bene per il nuovo anno”. È l’augurio che ha rivolto stamattina Benedetto XVI ai pellegrini di lingua italiana, come a quelli di altre lingue, presenti alla prima Udienza generale del 2013 in Aula Paolo VI. Un saluto alle Missionarie della Scuola dell’Unione di Santa Caterina da Siena partecipanti al Capitolo generale, con l’esortazione “a crescere nel loro generoso impegno di testimonianza evangelica”, ai fedeli di Trasacco, accompagnati dal loro pastore mons. Pietro Santoro, e “con speciale affetto e gioia” ai ministranti della diocesi di Tempio-Ampurias. “Cari amici, il vostro servizio all’altare è un compito importante, che vi permette di essere particolarmente vicini al Signore e di crescere in un’amicizia vera e profonda con Lui; comunicate anche ai vostri coetanei il dono di questa amicizia”, è stato l’invito. Salutando i giovani, il Papa ha augurato loro “di saper considerare ogni giorno del nuovo anno come un dono di Dio, da accogliere con riconoscenza e da vivere con rettitudine”, mentre ha invitato gli sposi novelli a porsi “alla scuola della Santa Famiglia di Nazareth, per imparare a realizzare un’autentica comunione di vita e d’amore”. Al termine dell’incontro è stata
presentata al Papa la cosiddetta
"statua bombardata della
Madonna di Nagasaki", ritrovata
tra le macerie della cattedrale
distrutta dalla bomba atomica
sganciata il 9 agosto 1945 sulla città
giapponese. L’immagine, nei giorni
scorsi, è stata portata in
pellegrinaggio in Sardegna "per
intercedere per la pace in tutto il
mondo". Al Pontefice è stata
presentata la storia della statua,
donata secondo la tradizione nel
1930 da San Massimiliano Kolbe.
"Le occhiaie della statua sono
vuote e bruciacchiate, perché gli
occhi di vetro si sono sciolti per
l’altissima temperatura
dell’esplosione atomica lasciando
sulle guance le tracce della fusione
come lacrime nere", spiegano i
componenti della delegazione
giapponese, guidata dal rettore
della cattedrale Peter Sakae
Kojima. "La nostra è una missione
di pace permanente con la statua
della Madonna di Nagasaki, siamo
stati anche al Palazzo
dell’Organizzazione delle Nazioni
Unite per ricordare l’atrocità della
guerra», dice Angela Yoko
Edagawa, presidente
dell’associazione ex alunni della
Sophia university di Tokyo, tra i
promotori dell’iniziativa.
SIR, L'Osservatore Romano
SIR, L'Osservatore Romano