martedì 22 gennaio 2013

Ieri l'udienza del Papa al card. Bagnasco: presentati i contenuti della prolusione del 26 gennaio al Consiglio permanente della CEI. La settimana scorsa l'incontro del porporato con Mario Monti

Un incontro lontano da occhi indiscreti, avvenuto all’inizio della scorsa settimana a Roma, in territorio "neutro" e dunque lontano dagli uffici della Conferenza Episcopale come pure da quelli di Palazzo Chigi. Il premier Mario Monti e il presidente della CEI Angelo Bagnasco (nella foto con Benedetto XVI) si sono visti per parlare della situazione politica. Il professore non era alla ricerca di ulteriori endorsement, dopo quelli vistosi già ottenuti, tra l’altro anche dallo stesso cardinale, ma voleva piuttosto sottolineare la sua attenzione verso la Chiesa. Mentre il presidente dei vescovi era interessato a conoscere più da vicino le posizioni dello stesso Monti sui valori "non negoziabili", un tema sul quale fino a quel momento il premier aveva scelto il silenzio. Bagnasco era stato il primo, lo scorso dicembre, a manifestare pubblicamente la sua stima per Monti e per quanto aveva fatto il governo tecnico negli ultimi dodici mesi auspicando che i sacrifici fatti non andassero dispersi. In quel momento il professore non aveva ancora sciolto la riserva sulla sua "salita" in politica mentre il Cavaliere tornava ad affacciarsi sulla scena. Non è escluso che in quel momento, il presidente dei vescovi italiani immaginasse per il Monti un futuro come leader dello schieramento dei moderati. Il quadro politico si è poi complicato e ci sono state tensioni anche all’interno del mondo dell’associazionismo cattolico. E agli endorsement è seguita la prudenza. Dopo l’incontro con Bagnasco, Monti, il 17 gennaio scorso, ha risposto a una domanda sui matrimoni gay. Un segnale alla Chiesa e all’interlocutore che aveva da poco incontrato: "Il mio pensiero è che la famiglia debba essere costituita da un uomo e una donna e ritengo necessario che i figli debbano crescere con una madre ed un padre", aveva detto il premier, aggiungendo però che la sua era una posizione personale, perché "nel nostro movimento ci sono forme pluraliste". Monti aveva detto inoltre che i parlamenti "possono trovare strumenti» per riconoscere diritti ad «altre forme di convivenze". Parole che non avrebbero particolarmente rassicurato il cardinale, interessato piuttosto a formazioni politiche che facciano proprio l’orizzonte dei valori che stanno a cuore ai cattolici. Ieri Bagnasco è stato ricevuto in udienza dal Papa, al quale ha presentato i contenuti della prolusione che terrà lunedì prossimo al Consiglio permanente della CEI, un testo che sarà improntato all’equidistanza ma che dovrebbe contenere passaggi significativi sui valori, sulla "questione sociale" sollevata dal presidente Napolitano nel discorso di fine anno e sul rinnovamento della politica. Intanto giovedì pomeriggio sarà presentato a Roma il libro "La porta stretta" (Cantagalli), un volume che raccoglie le prolusioni di Bagnasco. L’appuntamento è significativo: a presentare il libro sarà il Segretario di Stato Tarcisio Bertone. Una presenza che dovrebbe sancire in maniera visiva l’assenza di conflitti e tensioni tra la Segreteria di Stato e la presidenza della CEI.

Andrea Tornielli, Vatican Insider