martedì 22 gennaio 2013

Padre Lombardi: l'inchiesta di 'The Guardian' sull'esistenza di investimenti immobiliari e mobiliari della Santa Sede a Londra non ha svelato nulla di nuovo, tutto conosciuto da più di 80 anni

"Sono stupefatto: in realtà quell'articolo non ha svelato nulla di nuovo". Così il direttore della Sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi (nella foto con Benedetto XVI), commenta l'inchiesta comparsa oggi su The Guardian sulle proprietà di lusso a Londra appartenenti al Vaticano. "L'esistenza di investimenti immobiliari e mobiliari della Santa Sede - ha detto stamattina padre Lombardi ai giornalisti - realizzati sulla base delle somme date dallo Stato Italiano come indennizzo per i beni espropriati, sono conosciuti da più di 80 anni". Padre Lombardi ricorda infatti che il tutto è noto dai Patti Lateranensi del 1929. "Per questo - conclude Lombardi - sono stupito dal servizio che non ha svelato nulla che non si sapesse". Dal negozio di Bulgari su New Bond Street a un edificio nell’elegantissima zona di St. James’s Square, all’angolo con Pall Mall. Proprietà di altissimo pregio a Londra, delle quali non è così semplice rintracciare il vero proprietario, dato che i referenti individuati, alla richiesta del giornale di rendere nota l’identità di chi possiede gli immobili, si sono trincerati dietro la facoltà di mantenere queste informazioni riservate. The Guardian dopo aver citato altri immobili del genere presenti a Parigi, racconta come questo patrimonio sia stato costruito utilizzando i milioni di lire (pari a circa 65 milioni di euro del valore attuale) che il governo Mussolini pagò alla Santa Sede dopo i Patti Lateranensi del 1929, come risarcimento per le proprietà confiscate al Papa dallo Stato italiano nel 59 anni prima. Grazie a quei fondi, investiti da chi allora si occupava delle finanze d’Oltretevere, ora il Vaticano si ritrova a possedere, secondo il calcolo del quotidiano britannico un portfolio da 500 milioni di sterline, circa 650 milioni di euro. Lombardi ha consigliato a tutti la lettura del volumetto del decano dei vaticanisti italiani, Benny Lai (l’unico a possedere una tessera di accredito nella sala stampa vaticana firmata dall’allora Sostituto della Segreteria di Stato Giovanni Battista Montini, il futuro Paolo VI). Lai, autore di diversi libri sull’argomento, ha dato alle stampe l’anno scorso un agile volumetto intitolato "Finanze vaticane". "Una divulgazione a livello popolare", che Lombardi teneva in mano mentre commentava con i giornalisti l’articolo de The Guardian. Il portavoce ha concluso: "Che l’Apsa, cioè la Amministrazione del patrimonio della Sede apostolica abbia una sezione straordinaria è scritto anche sull'elenco telefonico del Vaticano". Si tratta della sezione che amministra questo patrimonio immobiliare dal quale proviene il gettito che permette alla Santa Sede di mantenere le sue strutture e i suoi uffici.

LaPresse News, Andrea Tornielli - Vatican Insider