lunedì 25 febbraio 2013

Lombardi: con l'udienza del Papa si è chiuso il mandato della Commissione cardinalizia 'a conclusione dell’incarico', quindi la Commissione è sciolta da questa mattina. Non è esattamente nella prima congregazione generale dei cardinali che si deciderà la data del conclave

Il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, ha tenuto oggi un briefing con i giornalisti affrontando varie tematiche: il Motu Proprio su alcune modifiche relative all'elezione del nuovo Pontefice, l'incontro di Benedetto XVI con i cardinali della Commissione cardinalizia incaricata di indagare sulla fuga di notizie riservate e, infine, la vicenda del card. Keith O’Brien, che ha annunciato che non parteciperà al prossimo conclave. Sull'udienza ai tre cardinali, padre Lombardi ha aggiunto: “Con questo si è chiuso il mandato della Commissione ‘a conclusione dell’incarico’. Quindi la Commissione è sciolta da questa mattina. Il Papa ha stabilito che il rapporto è a disposizione del suo successore”. Sulle dimissioni presentate dal cardinale O’Brien e accettate da Benedetto XVI, padre Lombardi ha poi precisato: “Il comunicato nostro non fa riferimento a partecipazioni o meno al Conclave. Fa riferimento al governo della diocesi di Edinburgh, che è terminato con questa rinuncia”. Mons. Pierluigi Celata, vicecamerlengo di Santa Romana Chiesa, ha poi illustrato il Motu Proprio di Benedetto XVI, con cui si sostituiscono alcune norme presenti nella Costituzione Universi Dominici gregis, promulgata nel 1996 da Giovanni Paolo II: “L’intenzione generale che ha mosso il Santo Padre è da lui stesso chiaramente indicata: considerata l’importanza della materia, assicurare il migliore svolgimento di quanto attiene all’elezione del Romano Pontefice, in particolare una più certa interpretazione ed attuazione di alcune disposizioni della stessa Costituzione”. In particolare, per una valida elezione del Pontefice è sempre richiesta almeno la maggioranza dei due terzi dei voti dei cardinali elettori e votanti. Nessun cardinale elettore potrà essere escluso dall’elezione per nessun motivo o pretesto. Resta confermato il periodo di attesa di 15 giorni prima dell’inizio del conclave. Il Collegio dei cardinali, se consta la presenza di tutti i cardinali elettori, ha la facoltà di anticipare l’inizio del Conclave. L’apertura può anche essere posticipata in caso di motivi gravi. Ma trascorsi al massimo venti giorni dall’inizio della Sede Vacante, tutti i cardinali elettori sono tenuti a procedere all’elezione. Lombardi ha quindi ribadito che saranno e le congregazioni dei cardinali a decidere la data di inizio del conclave: “Non può avvenire certo prima del primo marzo, perché non possono incontrarsi prima del primo marzo; bisogna che siano convocati per la prima congregazione generale e, probabilmente, non è esattamente nella prima congregazione generale che decidono una cosa di questo genere. Quindi io credo che dobbiamo ancora attendere alcuni dei primissimi giorni di marzo, prima di avere la decisione formale”. Prima dell’inizio del conclave, si deve dunque attendere l’arrivo di tutti i cardinali elettori a meno che uno o più porporati non comunichino, in modo appropriato, l’impossibilità di partecipare per motivi di salute comprovati o per impedimento grave.
 
Radio Vaticana