venerdì 20 marzo 2009

Il Papa è giunto in Angola: non arrendetevi alla legge del più forte! Dio ci ha dato le ali della ragione e della fede. Non deludete i poveri


Anche se in una settimana potrà visitare solo le capitali di Camerun e Angola, Yaoundè e Luanda, Papa Benedetto XVI, nel suo viaggio, ''ha per orizzonte il Continente africano'' e ha presente ''l'Africa in generale''. Il Pontefice lo ha detto durante la cerimonia di benvenuto all'aeroporto di Luanda, in Angola, dove ha iniziato la seconda tappa del suo viaggio africano. ''Con vivi sentimenti di deferenza e amicizia - ha detto il Pontefice -, metto piede sul suolo di questa nobile e giovane Nazione nell'ambito di una visita pastorale che, nel mio spirito, ha per orizzonte il Continente africano, anche se i miei passi ho dovuto circoscriverli a Yaoundè e Luanda. Sappiano tutti però che, nel mio cuore e nella mia preghiera, ho presenti l'Africa in generale e il popolo di Angola in particolare, al quale desidero offrire un cordiale incoraggiamento a proseguire sulla via della pacificazione e della ricostruzione del Paese e delle istituzioni''. Il Papa ha espresso "solidarietà e incoraggiamento" alla popolazione dell'Angola per le alluvioni e le inondazioni che hanno colpito il Paese qualche giorno fa. Con alcune frasi a braccio, Benedetto XVI ha voluto assicurare vicinanza a tutte le persone che soffrono per la perdita dei loro cari, e anche per tutti coloro che si ritrovano senza casa.
"Guardate con fiducia al futuro - ha detto il Papa - è necessario l'aiuto di tutti" per superare questo momento di difficoltà. ''Provengo da un Paese dove la pace e la fraternità sono care ai cuori di tutti i suoi abitanti, in particolare di quanti, come me, hanno conosciuto la guerra e la divisione tra fratelli appartenenti alla stessa Nazione a causa di ideologie devastanti e disumane, le quali, sotto la falsa apparenza di sogni e illusioni, facevano pesare sopra gli uomini il giogo dell'oppressione''. Il Pontefice ha ricordato l'esperienza della guerra e della divisione della sua Germania, per ricollegarla alla guerra civile, da poco terminata, che per vent'anni ha devastato l'Angola. ''Potete dunque capire - ha detto agli angolani - quanto io sia sensibile al dialogo fra gli uomini come mezzo per superare ogni forma di conflitto e di tensione e per fare di ogni Nazione - e quindi anche della vostra Patria - una casa di pace e di fraternità. In vista di tale scopo, dovete prendere dal vostro patrimonio spirituale e culturale i valori migliori, di cui l'Angola è portatrice, e farvi gli uni incontro agli altri senza paura, accettando di condividere le personali ricchezze spirituali e materiali a beneficio di tutti''.
''Cari amici angolani - ha proseguito - il vostro territorio è ricco; la vostra Nazione è forte. Utilizzate queste vostre prerogative per favorire la pace e l'intesa fra i popoli, su una base di lealtà e di uguaglianza che promuovano per l'Africa quel futuro pacifico e solidale al quale tutti anelano e hanno diritto''. L'invito del Pontefice all'Angola è quindi quello di ''proseguire sulla via della pacificazione e della ricostruzione del Paese e delle istituzioni''. ''Dovete prendere - ha aggiunto - dal vostro patrimonio spirituale e culturale i valori migliori, di cui l'Angola è portatrice e farvi gli uni incontro agli altri senza paura, accettando di condividere le personali ricchezze spirituali e materiali a beneficio di tutti''. Infine l'appello: ''Non arrendetevi alla legge del piu' forte! Perchè Dio ha concesso agli esseri umani di volare, al di sopra delle loro tendenze naturali, con le ali della ragione e della fede. Purtroppo - ha concluso - dentro i vostri confini angolani ci sono ancora tanti poveri che rivendicano il rispetto dei loro diritti. Non si può dimenticare la moltitudine di angolani che vivono al di sotto della linea di povertà assoluta. Non deludete le loro aspettative''.